Aspetti psicologici nel paziente HIV

Di Gabriella Biffi
Parimenti a molte altre malattie, l’HIV è considerata dall’individuo una minaccia e, nello specifico, una minaccia alla vita. Questo angoscioso vissuto di pericolo, di morte, caratterizza non solo il momento diagnostico, ma può permanere nelle aree più profonde della psiche anche quando il paziente, attraverso la messa in atto di meccanismi psicologici di difesa (rimozione, negazione, spostamento ecc), sembra aver raggiunto una piena accettazione della sua patologia.
Ciò nonostante, oggi, la cronicizzazione della malattia ha permesso di spostare l’attenzione dalle problematiche fisiche e psichiche quasi esclusivamente legate alla sopravvivenza, alle problematiche inerenti il benessere e la qualità della vita della persona sieropositiva.
Attualmente l’intervento psicologico non è più focalizzato sugli aspetti psicopatologici e su estemporanee attività di consulenza e di trattamento; si sta sempre più sviluppando e consolidando un approccio clinico mirato alla prevenzione ed alla presa in carico del paziente nella sua totalità ed in modo continuativo durante tutte le fasi del lungo e complesso  iter di cura.
L’esperienza clinica evidenzia come la nuova condizione di cronicità faccia  emergere, con sempre maggiore frequenza, situazioni di sofferenza e di  disagio psichico derivanti da problematiche correlate:

  • all’ immagine corporea (modificazioni corporee da terapie antiretrovirali);
  • alla sessualità;
  • all’inserimento lavorativo e sociale;
  • agli stigmi culturali;
  • all’invecchiamento, ormai possibile ma precoce;
  • a nuove possibilità terapeutiche (es: trapianto d’organi);
  • all’ ospedalizzazione, in reparti differenti, per patologie degenerative da invecchiamento.

Gli interventi psicologici sono diversificati e specifici per ogni singolo paziente, in relazione alla sua personalità, alla sua storia clinica e di vita, all’ambito socio- familiare di appartenenza.
Il trattamento psicologico si avvale principalmente di: valutazioni psicodiagnostiche, colloqui clinici individuali, di coppia e familiari, psicoterapie individuali, di coppia, familiari e di gruppo.
Vivere la propria esperienza di malattia nel silenzio, con la paura di non essere compresi, con vergogna, con rabbia, con senso di colpa, porta a condizioni di solitudine e di isolamento talvolta difficilmente reversibili, ed in molti casi facilita l’instaurarsi di forme psicopatologiche.
E’ importante che ogni paziente sappia che il dolore psichico merita la stessa attenzione del dolore fisico, e come tale deve essere trattato e deve poter trovare delle risposte adeguate.