Il coordinamento romano HIV e il tavolo di lavoro con Comune e Regione

Il Coordinamento romano Hiv
L’attuale Coordinamento Romano Hiv nasce in seguito ad un primo incontro tra le organizzazioni (associazioni di volontariato e coop. sociali) che lavorano da anni nell’ambito Hiv/Aids, ed il Comune di Roma, tenutosi il 15/10/2003 su convocazione dell’Assessore alle Politiche Sociali, On. Raffaela Milano.
Le stesse organizzazioni, insieme ad altre che si sono avvicendate nel corso degli anni, avevano già  partecipato attivamente ad esperienze simili fin dal 1992; ne menzioniamo in particolare due tra le pi๠significative:

  • · La Consulta Romana Hiv, organismo interno alla Consulta Socio-Sanitaria di Roma che ha interrotto i lavori circa tre anni fa a causa di problemi procedurali nella formulazione ed approvazione del nuovo regolamento;
  • · Il protocollo di intesa con l’IRCCS Lazzaro Spallanzani siglato nel 1997 da tutti gli organismi aderenti alla Consulta Romana Hiv e dal Commissario Straordinario dell’Istituto. Con il protocollo, l’Ospedale Spallanzani riconosceva il ruolo attivo delle organizzazioni in qualità  di consulenti nella gestione dei servizi e delle relative problematiche inerenti la cura dei pazienti. L’esperienza non può dirsi formalmente conclusa ma già  da alcuni anni il cambio di responsabili alla direzione dell’ospedale ha pesantemente compromesso il rapporto di collaborazione tra la struttura pubblica e le associazioni.
Volantini Fronte

Le realtà  romane, nel corso di questi anni, hanno comunque consolidato un reciproco rapporto di collaborazione e conoscenza che ha permesso di proseguire il lavoro di rete anche al di fuori di iniziative di coordinamento a livello cittadino. In questo modo è stato possibile: lavorare insieme su progetti specifici (prevenzione, gestione comunità , centri di accoglienza e altro); promuovere ricerche e analisi su nuovi modelli di intervento (indicatori e valutazione di qualità  percepita dei servizi) rispetto ai bisogni di una persona sieropositiva oggi; partecipare attivamente a èquipe multidisciplinari presso ospedali pediatrici (Roma, Milano, Firenze) in progetti finalizzati al sostegno della genitorialità  fragile nella comunicazione della diagnosi dei minori.
La realizzazione di questi interventi ha prodotto relazioni e condivisioni; rapporti di collaborazione operativa tra gli organismi del privato sociale e istituzioni pubbliche proprio per l’impegno che tutti hanno messo fin dall’inizio nel perseguire l’obiettivo primario di sostenere e accompagnare verso processi di autonomia, persone fortemente compromesse e svantaggiate nella loro salute, ma soprattutto discriminate nelle loro residue possibilità  di reinserimento sociale.
Partendo da questo importante patrimonio collettivo il Coordinamento romano Hiv si è impegnato in questi ultimi anni in un lavoro di ridefinizione degli interventi sociali, prevedendo un monitoraggio attento delle nuove fragilità  e un’opera continua di informazione e segnalazione in rete ai servizi preposti o coinvolti.
Oggi il coordinamento romano HIV intende promuovere, suggerire e stimolare percorsi ed azioni sempre pi๠adeguate e rispondenti ai nuovi disagi rilevati privilegiando i seguenti obiettivi:

  • “¢ Raccordo tra le risorse istituzionali del privato sociale e non per individuare specifici settori di intervento;
  • “¢ Analisi e monitoraggio dei nuovi bisogni e delle risorse disponibili sul territorio (servizi, enti, associazioni) da integrare nelle azioni comuni;
  • “¢ Promozione e sostegno ad una costante informazione di prevenzione primaria e secondaria attraverso interventi mirati su gruppi specifici a rischio.

Dal 1° dicembre 2005 è attivo il sito
www.coordinamentoromanohiv.org

per dare visibilità  alle azioni e ai progetti del Coordinamento e sarà  in funzione un osservatorio su bisogni, disservizi, episodi di malasanità  o di discriminazione in genere nell’ambito dell’hiv/aids che raccoglierà  le segnalazioni dei cittadini attraverso l’indirizzo di posta elettronica.
info@coordinamentoromanohiv.org

ORGANISMI PARTECIPANTI AL COORDINAMENTO ROMANO HIV:
Archè,
Caritas Roma,
Ceis,
Circolo “Mario Mieli”,
Fondazione Villa Maraini,
Lila Lazio,
NPS Lazio,
Coop. Magliana ’80,
Coop. Osa,
Parsec,
Coop. R.O.M.A.,
Solco

Comune di Roma e Regione Lazio insieme in un Tavolo di lavoro per la Lotta all’aids
1° dicembre 2005 – Manteniamo le promesse

L’aids è cambiato negli ultimi anni e con esso è cambiato il volto delle persone che ne sono colpite. Che sempre pi๠non è quello della morte, ma quello della lotta quotidiana per il riconoscimento dei propri diritti, per l’accesso alle cure ed all’assistenza. Oppure è il volto della povertà  economica e della deprivazione sociale. Della malattia psichiatrica e di quella oncologica.
L’aids si è nascosto tra la normalità  della gente e per questo è pi๠difficile parlarne.
Ed invece è necessario ricominciare a parlare di aids e di come affrontarlo.

Per questo il Comune di Roma, la Regione Lazio ed il Coordinamento Romano hiv hanno deciso di aprire un Tavolo di Lavoro con l’obiettivo di individuare insieme le azioni necessarie per migliorare la prevenzione, l’assistenza ed i diritti delle persone con hiv/aids.

Volantini Retro

Il Tavolo, attraverso l’attività  di Gruppi di Lavoro, si occuperà  dei seguenti temi:

  • 1. Prevenzione
    Individuare le modalità  pi๠adeguate per migliorare la prevenzione dell’infezione.

    Se il virus ha oggi il volto della normalità  delle persone che ne sono colpite, è all’interno di questa quotidianità  e normalità  di ragazze e ragazzi, di donne e uomini, che è necessario pensare le campagne di prevenzione del prossimo futuro.
    Il Tavolo potrà  essere uno strumento utile per disegnare le strategie di prevenzione pi๠adeguate, a partire dai seguenti punti:

    • o implementare l’attività  di informazione e prevenzione nei diversi contesti, tra i giovani e gli adulti, e in ambiti differenti (lavorativi, scolastici, di svago e ricreativi).
    • o valorizzare e sostenere l’impegno che tutte le organizzazioni aderenti al Coordinamento svolgono nel territorio sui loro target specifici (minori, prostitute/i, tossicodipendenti, detenuti, omo-bi-transessuali, immigra).
    • o valutare il coinvolgimento di tutte le Agenzie Formative operanti nella Regione Lazio per introdurre un intervento informativo su HIV/AIDS specifico (in particolare sui comportamenti a rischio di trasmissione del virus) in tutti i corsi promossi (formazione e aggiornamento).

  • 2. Assistenza e cura
    Oggi sia il Comune di Roma che la Regione Lazio fanno molto (ad esempio con l’assistenza domiciliare) per garantire qualità  delle prestazioni ed equità  di accesso. Ma non esiste una rete realmente in grado di accogliere all’interno di un solo sistema la domanda di prendersi cura della persona con aids, con i suoi bisogni di tipo sia sociale che sanitario. Se è vero che ogni malattia coinvolge anche la sfera sociale e familiare, per l’aids questa è una regola quasi assoluta.
    E’ urgente adeguare le risposte assistenziali alle nuove domande, ed è necessario farlo in maniera integrata.

    Per questo motivo, il Tavolo vuole promuovere un modello di assistenza basato:

    • a) su un efficace integrazione socio-sanitaria;
    • b) sull’equità  nell’offerta delle prestazioni;
    • c) sulla qualità  degli interventi (attraverso la definizione di criteri ed indicatori oggettivi);
    • d) sulla definizione dei criteri di ammissione al servizio;
    • e) sulla definizione degli obiettivi del progetto assistenziale;
    • f) sulla valutazione misurabile degli esiti;
    • g) sulla razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse economiche attualmente disponibili.

    Il Tavolo dovrà  proporre la definizione di protocolli operativi tra i servizi che si occupano di hiv e tra le strutture che affrontano le tematiche della malattia psichiatrica, della tossicodipendenza e delle patologie oncologiche.

  • 3. Formazione
    La complessità  del contesto in cui ormai si muovono gli interventi rivolti alle persone con malattia da hiv/aids richiama la necessità  di qualificare il personale che già  lavora in questo campo ed integrare le èquipes operative con professionalità , spesso a cavallo tra il sociale e sanitario, in grado di apportare nuove competenze: mediatori culturali e familiari, educatori, psicologi, terapisti occupazionali, ecc..
    Tale integrazione non dovrà  essere finalizzata alla sostituzione della rete dei servizi socio-sanitari, ma piuttosto alla possibilità  di migliorare la capacità  di lettura dei nuovi bisogni e di indirizzo ai servizi pi๠adeguati.
    Per questo motivo, il Tavolo dovrà  verificare le possibilità  di studiare un piano formativo adeguato alla situazione attuale, rivolto a tutti gli operatori del sociale e sanitario che si occupano di aids.
  • 4. Diritti delle persone sieropositive
    Il Coordinamento promuove un Osservatorio aperto a tutti i cittadini per la segnalazione di disservizi, episodi di discriminazione oppure di richieste di aiuto.

Le segnalazioni e le richieste potranno essere inviate a l’indirizzo e-mail:
info@coordinamentoromanohiv.org

Sito web
www.coordinamentoromanohiv.org