Vaginite da Gardenella

L’organismo responsabile è la Gardnerella Vaginalis. Fino alla sua identificazione (1978) queste infiammazioni vaginali (identificate come forma clinica già nel 1955) venivano denominate aspecifiche.

Si tratta di una infiammazione molto comune e caratterizzata da abbondante leucorrea (perdita vaginale) grigiastra e da odore fetido (pesce) che peggiora dopo un rapporto sessuale; il prurito, il bruciore ed il dolore possono essere minimi o assenti. Rara è l’estensione dell’infezione alla cervice uterina.

Molti ritengono che questa infezione vada considerata una Malattia Sessualmente Trasmissibile e sia l’uomo che la donna possono esserne portatori asintomatici.
E’ opportuno quindi che la terapia (preferibilmente sistemica) venga estesa sempre anche al partner. Molto adoperato è il Metronidazolo che richiede una temporanea sospensione dell’utilizzo di bevande alcoliche.
Esiste anche la possibilità di un trattamento locale con ovuli e creme che è da preferire in gravidanza accertata o presunta; in gravidanza è comunque possibile una terapia alternativa sistemica con Ampicillina o Cefalosporine (ma sono meno efficaci).

Consigliamo di effettuare sempre un tampone vaginale di controllo entro 10 giorni dalla fine della terapia. La percentuale di guarigione dopo un primo ciclo terapeutico è infatti pari all’85% dei casi.

Fonte: salutedonna


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