Il virus Hiv e AIDS

Che cos’è lìHIV

Che cos’è l’HIV

L’HIV è il virus di immunodeficienza umana, l’organismo che causa l’AIDS.
L’HIV è trovato nei liquidi corporali (in modo particolare nel sangue, nello sperma, nelle secrezioni vaginali, e nel latte materno) delle persone infette dal virus.
Una persona può essere infettata dall’HIV senza neanche saperlo.


Cosa è l’AIDS?

L’AIDS (Sindrome dell’immunodeficienza acquisita) è lo stadio finale dell’infezione da HIV.
Quando le cellule CD4 del sistema immunitario (quelle infettate dal virus dell’HIV) calano drasticamente, l’organismo perde la sua capacità di combattere le infezioni anche più banali.
Una persona con un test positivo per l’HIV non vuol dire che abbia l’AIDS.
La diagnosi di AIDS è di tipo clinico, sulla base di determinate infezioni o tumori a vari organi e apparati.
In questo caso oltre ai farmaci antiretrovirali necessari per impedire la replicazione del virus HIV, si devono assumere anche altri farmaci come profilassi, es. antibiotici, per questo tipo di infezioni.


Come agisce l’HIV?

L’HIV attacca e distrugge le cellule del sistema immunitario chiamate linfociti CD4 (o linfociti T helper) e i macrofagi.
Queste cellule sono necessarie per combattere eventuali malattie, quindi un loro decremento rende le persone più suscettibili ad ammalarsi.


Da dove viene l’HIV?

Il primo caso conosciuto riguarda un campione di sangue prelevato nel 1959 ad un uomo di Kinshasha, nella Repubblica Democratica del Congo, ma come si sia infettato non è noto. Il virus era presente negli Stati Uniti già dalla metà degli anni settanta. Dal 1979 al 1981 i medici di Los Angeles e di New York osservarono rari tipi di polmonite, cancro, ed altre malattie, in un certo numero di omosessuali. Queste malattie erano inusuali in persone con un sistema immunitario sano. Nel 1982 gli ufficiali del servizio pubblico iniziarono ad usare il termine di “Sindrome da immunodeficienza acquisita”, o AIDS, per descrivere questo tipo di infezioni, ed iniziò in quell’anno negli Stati Uniti una sorveglianza formale dei casi di AIDS. Nel 1999 un team internazionale di ricercatori ha identificato l’origine del virus in una infezione virale presente in una sottospecie di scimpanze dell’Africa equatoriale. I ricercatori credono che l’HIV sia passato alla specie umana quando l’uomo è stato esposto al sangue infetto degli scimpanze.


Quali sono i sintomi dell’infezione HIV e dell’AIDS?

Le persone infette dall’infezione HIV potrebbero non presentare nessun sintomo.
Quindi l’unico modo per sapere se si è HIV sieropositivi, è il test di laboratorio.


Può un’infezione di HIV portare ad altri problemi di salute?

L’HIV indebolisce il sistema immunitario rendendo una persona infetta dall’HIV sensibile a molte infezioni che il corpo è normalmente capace di contrastare. Queste sono spesso referenziate come infezioni opportunistiche o malattie che definiscono l’AIDS. Molte condizioni possono essere particolarmente severe, difficili da curare, e ricorrenti in individui con l’infezione HIV.


Come viene diagnosticata l’infezione HIV?

L’unico modo per sapere se si è HIV positivi è fare il “test HIV”.
Consultare il gruppo di FAQ relative al test


L’HIV sopravvive fuori dal corpo umano?

Gli scienziati e le autorità mediche concordano sul fatto che l’HIV non sopravvive al di fuori del corpo, rendendo la possibilità di trasmissione a distanza ambientale molto remota.
L’HIV si trova in diverse concentrazioni o quantità nel sangue, sperma, secrezioni vaginali, latte materno, saliva e lacrime. Per ottenere i dati sulla sopravvivenza del virus HIV, studi di laboratorio hanno richiesto l’uso di concentrazioni elevate di virus ottenute artificialmente in laboratorio . Sebbene queste concentrazioni innaturali di HIV possono essere mantenute in vita per giorni o settimane in condizioni di laboratorio controllate e limitate, gli studi CDC hanno dimostrato che l’essiccazione anche di queste alte concentrazioni di HIV riduce la quantità di virus infettivo del 90 al 99 percento entro alcune ore .
Poiché le concentrazioni di HIV utilizzate in studi di laboratorio sono molto superiori a quelli effettivamente rilevati nel sangue o in altri campioni, l’essiccazione di sangue o altri fluidi corporei HIV+ riduce il rischio teorico di trasmissione ambientale a quello che è stato osservato portandolo essenzialmente a zero. Interpretazioni errate di conclusioni tratte da studi di laboratorio hanno, in alcuni casi ha causato inutili allarmismi.

I risultati degli studi di laboratorio non devono essere utilizzato per valutare il rischio personale specifico di infezione perché
(1) la quantità di virus studiato non è stato trovato in campioni umani o altrove in natura, e
(2) nessuno è stato identificato come infetto a causa delle HIV per contatto con una superficie ambientale.
Inoltre, l’HIV non riesce a riprodursi al di fuori del suo ospite (a differenza di molti batteri o funghi, che possono farlo in condizioni adatte), tranne in condizioni di laboratorio, pertanto, non si diffonde e non riesce a mantenere contagiosità fuori del suo ospite.

Fonte CDC.gov


C’è una connessione tra l’HIV e le altre malattie sessualmente trasmesse?

Sì. Avere una malattia sessualmente trasmessa (MST), può aumentare il rischio di una persona di acquisire l’HIV, sia nel caso che questa malattia causi delle ferite o delle lesioni sulla cute (sifilide, herpes), che nel caso non lo faccia (clamidia, gonorrea).
Se la MST causa irritazione della pelle, o delle lesioni o ferite, questo rende più facile al virus HIV l’ingresso nel circolo ematico durante un rapporto sessuale.
Quando la MST non causa queste lesioni, l’infezione stimola comunque il sistema immunitario a livello dell’area genitale, e anche questo può facilitare la trasmissione dell’HIV.