La battaglia dei T4

Battaglia dei T4

Anche l’orologio rotto, per due volte, segna l’ora giusta

” l’ ANLAIDS promuove quest’opera perchè ha valore di testimonianza umana vibrante: è il racconto di
una vita che, pur fra scacchi e ferite, assume il rischio supremo, 10 affronta e 10 supera;
sconfitta e resurrezione, dunque
la battaglia dei T4 sarà  un faro per coloro che vivono esperienze simili a quelle narrate, ma che ancora brancolano nel buio. Sarà  un faro anche per noi,
perche proprio la discontinuità , I’asimmetria, il salto e la frattura e non il continuum dell’esperienza, fanno percepire la fascinazione del quotidiano e l’incantesimo del vivere.
L’autore d’altronde, referente ligure e per il Nord Italia del G.N.P.S. di ANLAIDS, è un centro di gravità  permanente per coloro che hanno problemi di droga e di HIV ed è anche la nostra coscienza critica.
la vicenda dell’opera (soprattutto le parti che riguardano l’essere posseduto dalla droga, la scoperta inaspettata ed angosciosa di aver contratto I’AIDS e i tentativi di ricominciare una nuova vita) si situa proprio nei mari estremi
come figura di momenti estremi nei quali si gioca appunto un rischio supremo, ma che misteriosamente rimandano anche ad un’immagine di apertura:
“…Tutto questo sotto una cappa di morte …assillante prepotente …Nei momenti difficili mi mettevo davanti a una visione. …Scorgere l’alba del Duemila abbracciato alla mia compagna. Il gigante dei miei Sogni”. …
Il testo è un intreccio di fatti (episodi), sentimenti e pensieri vissuti: scelti percheè ancora viventi, caldi cioè della mutevole e ricca materia di cui siamo fatti: noi, il nostro dolore e i nostri sogni. Allora scrivere è diventata una necessità .
Per dirla con Proust “ci appartiene veramente soltanto ciò che noi stessi portiamo alla luce estraendolo dall’oscurità  che abbiamo dentro di noi. Intorno alle verità  che siamo riusciti a trovare in noi stessi spira un’aura poetica, una dolcezza e un mistero, i quali non sono altro se non la penombra che abbiamo attraversato”.
Il libro crea un’autentica comunicazione con il lettore perchè ognuno di noi è sbandato ed umiliato in una zona di sè e qualche volta fortemente attratto dal vagabondare e dal respirare niente altro che la propria solitudine.

la battaglia dei T4 ha anche un valore sociologico ed è un interessante documento di storia della cultura.
Come sostengono Lotman ed Uspenskij, per tramandare una esperienza, per farla entrare nella memoria collettiva, bisogna
tradurla in una delle lingue della cultura, trasformarla in un testo.
Pinumbo ha proprio tradotto le laceranti esperienze della droga e dell’AIDS in un testo che le ricostruisce con lucidità  e verità .
La battaglia dei T4 svolgerà  anche un’incisiva funzione di prevenzione.
Alessandra Tucciarone De Bellis
ANlAIDS liguria

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Pinumbo