Utilità dell’ecografia

Di Carlo Filice

I pazienti affetti da Infezione/Malattia da HIV presentano una grande varietà di manifestazioni cliniche che cinvolgono numerosi organi ed apparati. Risulta pertanto fondamentale identificare quanto prima le complicanze che si possono manifestare a carico di tali distretti.

Uno strumento di indubbia efficacia per controllare i pazienti con AIDS è l’ecografia.

Questa indagine consente uno studio dettagliato degli organi e delle strutture più colpiti nel corso della malattia (quali fegato, pancreas, milza, linfonodi, reni, ghiandole salivari, apparato genitale maschile e femminile,  arterie e vene, grasso sottocutaneo e viscerale) e, mediante l’aiuto della metodica color-Doppler e dei mezzi di contrasto ecografici, permette spesso di ottenere una corretta diagnosi differenziale.

Rispetto ad altre tecniche d’immagine  quali la Tomografia Computerizzata (TC) o la Risonanza Magnetica (RM), l’ecografia è più diffusa, più accessibile, non-invasiva, sicura, poco costosa e ripetibile. La ripetibilità ed il basso costo sono fra le caratteristiche più apprezzate, in quanto i pazienti con Infezione/Malattia da HIV, come è noto, necessitano di frequenti e ripetuti controlli.

In centri specializzati, l’ecografia viene utilizzata anche per eseguire biopsie mirate a carico dei diversi organi colpiti per ottenere una valutazione sia cito-istologica sia microbiologica, quest’ultima particolarmente necessaria nei pazienti affetti da AIDS.

Nei pazienti con Infezione/Malattia da HIV l’organo più spesso coinvolto è il fegato che può essere danneggiato anche da altre malattie quali Epatiti virali e/o abuso di sostanze tossiche/alcoliche; l’ecografia è la metodica più affidabile per valutare  le varie alterazioni del fegato (consente di differenziare una epatite cronica non cirrotica da una cirrosi vera e propria) nonché di identificare le lesioni focali sia di natura benigna che maligna.

Il color-Doppler, che permette di studiare dettagliatamente i vasi sanguigni e la circolazione, l’ecografia con mezzo di contrasto, che in molti casi può sostituire metodiche più costose e più complesse e non sempre attuabili quali la TC e la RM, rendono la metodica ecografica ancora più efficace.
Un ulteriore passo in avanti si è fatto con l’introduzione dell’elastosonografia, metodica molto simile all’ecografia anche nell’esecuzione, che serve a valutare l’elasticità degli organi sia superficiali, quali tiroide e mammella, sia profondi, quale il fegato.

Una delle complicanze più frequenti nel paziente con AIDS in terapia con molti farmaci antiretrovirali è la lipodistrofia; a questa anomala ridistribuzione del grasso sottocutaneo e/o viscerale sono spesso associate gravi complicanze cardiovascolari. Recenti studi condotti con l’ecografia hanno consentito di stabilire con certezza l’instaurarsi di questa grave complicanza, ancor prima di quanto possa documentare l’occhio del clinico più esperto.

Per le complicanze cardiovascolari, sono attualmente in corso studi che valutano l’elasticità e la distensibilità delle pareti delle arterie mediante l’echo-tracking, che è una metodica ecografica innovativa che dovrebbe consentire una diagnosi precoce dell’arteriosclerosi.

Per tutti questi motivi, nel paziente con Infezione/Malattia da HIV la valutazione mediante ecografia, ed in  caso di necessità anche con le altre metodiche ad essa correlate, risulta attualmente indispensabile sia per il paziente stesso sia per il medico curante.