Ciao Prof

 moroniIl 21 luglio 2015 è un giorno che difficilmente noi attivisti, noi persone con Hiv, dimenticheremo.
È il giorno segnato dalla perdita di un uomo che ha fatto la storia dell’Hiv in Italia, il professor Mauro Moroni, che per ironia della sorte se ne è andato mentre a Vancouver era in corso la conferenza IAS, uno tra gli appuntamenti mondiali più importanti in materia di studio su Hiv/Aids al quale il nostro professore, in trent’anni dalla sua istituzione, è mai mancato.

Le prestigiose cariche che ha ricoperto quasi non si contano, ma prima del suo ricoprire ruoli importanti c’è e c’è stato il suo essere uomo e ricercatore dotato di rara sensibilità e pacata autorevolezza. Era dotato di un’eleganza “antica” e un sapere altrettanto unico che sono difficili da dimenticare, e soprattutto mosso da un sentimento quasi paterno verso le persone con Hiv, che era capace di comprendere. Con questa sua straordinaria capacità di ascolto ha insegnato a tutti noi che un rapporto umano e solidale tra le persone con Hiv e i medici è non solo possibile, ma arricchente.

Nel lontano 1999 ero “figlia” di Anlaids, e ho potuto conoscere la straordinaria umanità sua e della sua gentilissima moglie Gabriella, alla quale, unitamente a tutta la famiglia, va il nostro più caro pensiero.

Non dimentichiamo mai che per il professor Moroni essere ricercatore in ambito di Hiv ha significato soprattutto precorrere i tempi, applicando studi e strategie terapeutiche che prevenissero le criticità cliniche, e il suo impegno si è profuso affinché le persone affette da Hiv potessero convivere col virus per tutta la vita nel modo migliore possibile.
La storia italiana dell’Hiv deve essere grata di avere avuto il contributo di una personalità tanto rispettabile al punto che, fino alla fine, ha continuato a occuparsi di Hiv e di volontariato con la cura e l’attenzione di un padre.

Ciascuno di noi ha perso una parte importante della propria storia oggi ed è anche grazie a lui se oggi siamo qui a poterlo ricordare.

Grazie professor Moroni.

Margherita Errico e Network Persone Sieropositive.