Bandiera gialla II episodio
di Pino Zumbo
Della peste non vuoi sapere niente?
Ci mancherebbe, mi fai venire l’acquolina in bocca.
Il morbo ospite della pulce, che ha usato il topo come vettore. Un genio.
E’ stato il più bastardo di tutti. Uno dei flagelli più temuti e catastrofici che ha colpito l’umanità in ogni angolo del mondo per millenni. Spesso le epidemie avevano delle dimensioni tali, da stravolgere assetti sociali ed economici di intere aree geografiche.
Come il vaiolo?
Ancora più antico e mordace.
Testi Egizi del secondo millennio a.C. descrivono alcune gravi epidemie, cosଠcome ne parlano gli Ittiti della Mesopotamia. Anche la Bibbia parla di pestilenze ed epidemie.
Samuele racconta di come Dio abbia inviato una pestilenza ai Filistei, colpevoli di aver rubato l’Arca dell’Alleanza ebraica. Gli studiosi datano l’evento al 1030 a.C.
Addirittura Dio?
Cosଠha scritto un uomo, non Lui. Ognuno tragga le sue conclusioni.
Atene fu appestata nella guerra del Peloponneso del 430 a.C.
L’epidemia arrivò dall’Etiopia, dopo aver imperversato in Persia ed in Egitto, prima di raggiungere la Grecia. Atene stava subendo un assedio, ed era in condizioni igienico-sanitarie molto scarse.
Fece migliaia di morti, malgrado l’opera di medici e sacerdoti. Pericle mi ha detto, che lui stesso fu tra le prime vittime. Atene fu privata della miglior guida che abbia mai avuto, e avrà mai.
E da voi com’è andata?
Nel 166, al termine delle campagne contro i Parti, le legioni romane vincitrici portarono nei territori dell’ impero un’epidemia, che decimò la popolazione di quel tempo.
Stimano che quasi un terzo della popolazione cadde vittima di quella tremenda pestilenza.
E nell’Europa del medioevo?
La peste bubbonica ribaltò gravemente la Cina, infuriò nelle pianure del Volga e del Don.
Arrivò dall’Est. Attraverso le rotte commerciali.
La morte nera, come fu denominata successivamente quella del 1347, uccise tra 1/3 e 1/4 della popolazione europea (di circa 100 milioni di abitanti).
Alcune zone rimasero quasi immuni, come territori in Polonia, Belgio oppure Praga.
E in Italia?
La devastò come la Francia, in lungo e in largo. Però, per esempio risparmiò Milano, mentre invece a Firenze annientò quattro persone su cinque. Pensa che ci fu persino, chi la usò come rudimentale prima arma batteriologica, antesignana a quella di Washington con il vaiolo. Che con un gesto infame e subdolo, fece donare le coperte opportunamente infettate agli indiani che voleva eliminare.
Veramente?
No, per finta. Durante l’assedio dell’importante colonia e scalo commerciale genovese a Caffa.
Il tartaro (bastardo dentro e anche intorno) GanଠBek, fece lanciare dei cadaveri infetti all’interno delle mura cittadine. Le galere genovesi, trasportarono cosଠla peste prima nel porto di Costantinopoli, poi a Messina. Genova si rifiutò di accogliere le proprie navi infette, cosଠdovettero ripiegare sul porto di Marsiglia, ma ormai il contagio si era sparso per tutti i porti del Mediterraneo.
Il tartaro ha combinato un bel danno.
Era meglio se restava sui denti.
Fai l’umorista?
Almeno da salma me lo posso permettere, non trovi?
Com’è che riusciva a fare tanti disastri?
Specie nelle città , la scarsa attenzione alla pulizia e all’igiene personale, faceva il paio con la circolazione degli scarichi a cielo aperto (frequentatissimi dai roditori).
Liquami che contaminavano e si confondevano con acque utilizzate per gli usi domestici.
Tutto qui?
Perchà©, ti sembra poco? Ma in realtà ci furono delle concause, come sempre.
Lo sospettavo. Di che tipo?
L’Europa del XIII secolo, era stata caratterizzata da un notevole incremento demografico. A cavallo del secolo successivo, una mutazione climatica comportò un abbassamento della temperatura (periodo che viene chiamato: la piccola era glaciale).
Le conseguenze furono tragiche. L’abbandono generale forzato delle coltivazioni, generò il crollo della produzione agricola in tutta Europa.
L’altra concausa?
Le numerose, conseguenti e inevitabili carestie, e perciò la malnutrizione.
La peste è riuscita a svuotare il mondo più volte, in più epoche.
Poco male direi. E’ la mia grande aspirazione, l’ambizioso traguardo.
Ti stupirò: paradossalmente, creò una forte ricchezza tra i sopravvissuti.
Addirittura?
C’era rimasta poca gente. La crisi del mercato del lavoro fece impennare i salari.
Durante lo sterminio, pochi morirono lasciando delle volontà testamentarie, anche perchà© difficilmente i notai si recavano in casa dei moribondi.
Dopo ogni pandemia, i tribunali venivano intasati da centinaia di cause, legate a questioni testamentarie e dispute ereditarie.
Pecunia non olez.
Come sempre.
Un bell’ambientino, tipicamente umano.
Non è finita. La morte di massa colpଠduro anche le corporazioni, inducendole a modificare i propri regolamenti. Chiaramente, l’abbandono dei territori anticamente coltivati a cereali con metodo intensivo, lasciò spazio a nuove attività produttive.
E quindi?
L’allevamento, la pastorizia, e lo sfruttamento boschivo, causarono un crollo dei prezzi sui prodotti, come la carne, il cuoio ed il legname. La fuga di molti affittuari, decretò il crollo del sistema feudale in molti paesi. Rendendo necessaria l’applicazione di grandi innovazioni in grado di mantenere accettabili i livelli di produttività .
Una prima rudimentale industrializzazione?
Se ti fa piacere crederlo, può darsi.
Comunque, già nel 400, in molte città italiane (tra le quali Genova), fu istituito un Magistrato di Sanità , il cui compito era quello di gestire l’emergenza. Oltre al sacrificio di vite umane, ogni epidemia stravolgeva e sovvertiva il sistema: sia economico che socio/familiare.
Che tipo di emergenze?
E’ evidente la difficoltà d’approvvigionamento, che aggravava ulteriormente la condizione delle città colpite, durante l’epidemia, gli usi e costumi consueti subivano pesanti alterazioni.
Era prevista la quarantena. Si organizzavano pulizie straordinarie, in pozzi, strade e botteghe.
Le autorità vietavano qualsiasi tipo di assembramento.
Come oggi.
Più o meno. Me lo hanno testimoniato i nuovi morti d’influenza suina, appena giunti.
Per limitare il contagio, erigevano attorno alla città il cordone sanitario.
Che consentiva l’ingresso nei centri, solo ai possessori del certificato di sanità .
Le ronde sorvegliavano i punti d’accesso, sia stradali che marini.
Alcune navi, provenienti da luoghi sospetti, furono addirittura incendiate e lasciate colare a picco senza nessun indugio.
E i colpiti dal morbo che fine facevano?
Attrezzavano lazzaretti, solitamente lontani dalla città , e ce li buttavano dentro.
La trascuratezza e l’abbandono, con il quale venivano trattati gli ammalati, perfino parenti, erano l’unica costante. Anche per i deceduti, si svolgevano frettolosi e incompleti funerali.
Ne conosci qualcuno?
Certo. Qui la memoria non ha tempo, ci sono tutti i defunti.
Non è come quella dei vivi, ancora mortali.
Le tragedie si ripetono nel tempo, immemori nella storia del mondo”¦
Tra le misure precauzionali, come oggi, vigeva l’allontanamento dei mendicanti forestieri.
Le case dei poveri, erano considerate sporche (non umili), e quindi insalubri.
Ne fai una questione di ceto o classe?
Forse. Fatto sta, che i medici segnalavano ai commissari i nuovi casi sospetti, e la casa di questi, veniva immediatamente sprangata con gli abitanti dentro.
Minchia!
L’isolamento era interrotto solamente da personale autorizzato, che prima di toccare oggetti appartenenti agli infetti, immergevano nell’aceto per disinfettarlo.
I medici, durante le loro visite ai malati, indossavano una specie di toga lunga e incerata, una maschera dotata di occhiali e di un lungo becco, che conteneva sostanze aromatiche.
Quasi come facevano con voi, fino a poco tempo fa, per difendersi da me.
Quasi. Ai contemporanei mancavano solo pinne e bombole.
Però non avevano il becco.
L’hanno rimpiazzato con le corna.
Sei di parte.
E’ vero. Comunque sono invisibili, e le portano con disinvoltura.
Ai ricchi era concesso di farsi curare a casa, evitando cosà¬, il trasferimento e le cure gratuite nel lazzaretto.
Gratuite?
Sà¬. Le famiglie povere del malato, rimaste isolate, ricevevano gratuitamente il vitto.
Dopo la morte del sofferente, tutta la sua biancheria veniva bruciata e si punivano severamente gli atti di sciacallaggio.
Mi sembra giusto.
Inutile dire che a quei tempi abbondavano i ciarlatani.
Come adesso.
La madre degli imbecilli è sempre incinta.
Turlupinavano gli stolti con misture di vino, intrugli di aglio, salvia, noce, pepe e quello che avevano. Con profumi, unguenti, fumi di mirra, incenso.
“¦Ci mancava solo una stilla di sudore di Franco Califano, o una peluria di neo di Bruno Vespa.
Ogni volta che subisce una sciagura infettiva, l’uomo si caga in mano dalla paura.
Scatta il gesto riflesso, l’opzione: punizione divina.
Dando spontaneamente il via a nuovi movimenti religiosi.
Quelli medioevali, sfidarono il monopolio ecclesiastico sulla sfera spirituale.
La vita quotidiana era segnata da processioni. I flagellanti percorrevano le strade delle città .
Il culto di S.Rocco (patrono degli appestati) divenne intenso, con pellegrinaggi sempre più frequenti. Sorsero chiese votive e altri monumenti, come le “˜colonne della peste’, dedicate alla paura degli uomini e al desiderio di essere liberati dal flagello.
Le religioni sono l’oppio dei popoli.
Sà¬, ma le più quotate pretendono l’esclusiva.
L’inquisizione dei “˜cani di Dio’ fece piazza pulita di tutte le eresie: vere presunte e inventate.
Come quella di Crociati. Cosଠannientò uno scomodo concorrente, divenuto ormai più potente e sapiente. I tesori se li divise con Filippo il bello. Sui segreti e le sapienze, invece lo hanno preso tra le chiappe. Lasciò fare contro gli ebrei, sbarazzandosi cosଠdi un’altra parte di concorrenza, che muoveva molti soldi e aveva instaurato solide radici ovunque.
Cosa c’entrano gli ebrei con la peste?
A soffrire maggiormente di questa perdita d’autorità , fu chi si trovava a margini della società medievale. Soprattutto in Germania l’epidemia fu accompagnata da una gravissima persecuzione degli ebrei, probabilmente la più grave fino alla Shoa.
La popolazione esasperata individuò negli ebrei i colpevoli della catastrofe.
E il clero?
Fece il minimo: Definଠ“inconcepibile” l’accusa che gli ebrei diffondessero la peste avvelenando i pozzi. Perchà© l’epidemia infuriava anche dove non c’erano ebrei, e ovunque, anch’essi finivano vittime del contagio. Vietò di ucciderli senza processo e di saccheggiare le loro case.
Le bolle papali ebbero effetto solo ad Avignone. Per le altre comunità non ci fu salvezza.
Ma era vero?
Macchà©! In Savoia, alcuni ebrei inquisiti ammisero questo reato, ovviamente sotto atroci torture, come usanza. Avevano ottimi boia e ferri del mestiere, per farti confessare qualsiasi cosa.
Vera falsa o impossibile. Avresti confessato anche di appartenere ad un altro sesso.
L’estorta confessione si diffuse rapidamente in tutta Europa, e scatenò un’ondata di violenze, soprattutto in Alsazia Svizzera e Germania (dove nascerà il nazismo mezzo millennio più avanti).
Una specie di capro espiatorio su cui sfogarsi?
I cristiani lo avevano imparato sulla propria pelle, nelle arene romane di Nerone.
A Basilea, il 9 gennaio del 1349, venne uccisa una parte degli ebrei che vi abitavano.
Cos’ha Basilea di diverso dalle altre stragi?
Il consiglio cittadino della città aveva allontanato i più agitati tra quelli che istigavano alla violenza.
E allora?
La popolazione si rivoltò, costringendo gli amministratori a togliere il bando e a cacciare gli ebrei. Una parte venne rinchiusa in un edificio su un’isola sul Reno, a cui poi venne dato fuoco.
Anche a Strasburgo il governo cittadino, tentò di proteggere gli ebrei. Venne esautorato dalle corporazioni. Il nuovo governo fu tollerante verso l’annunciato massacro, che ebbe luogo nel febbraio, quando la peste ancora non aveva raggiunto la città .
Vennero uccisi 900 ebrei, sui 1884 residenti a Strasburgo.
Nel marzo, 400 ebrei di Worms preferirono appiccare il fuoco alle loro case e morirci dentro, piuttosto che finire nelle mani della folla in rivolta.
Lo stesso fecero in luglio gli ebrei di Francoforte.
Nessuno si è mai difeso? come ai tempi “˜recenti’ dell’olocausto?
A Magonza si, e uccisero 200 dei cittadini che li stavano attaccando.
Ma alla fine anche li, che all’epoca era la più grande comunità ebraica d’Europa, gli ebrei si suicidarono incendiando le proprie case.
I pogrom proseguirono sino alla fine del 1349. Gli ultimi ad Anversa e Bruxelles.
Quando la peste cessò, ben pochi ebrei erano rimasti in vita tra Germania e Paesi Bassi.
Quando ci furono le ultime epidemie in Europa?
Tra la metà del 500 e la metà del 700.
Poi?
L’avvento della rivoluzione industriale del 800, in gran parte dei paesi occidentali, generò in poco tempo un’enorme miglioramento delle condizioni socio/economiche ed igienico/sanitarie.
Che assicurò un’abbondante e regolare produzione agricola, scongiurando cosଠle catastrofiche carestie dei secoli precedenti. Questo determinò subito dopo, la scomparsa pressochà© totale delle epidemie dallo scenario europeo.
Che stupendo mostro!
Mi sembri Peter Seller nel dottor Stranamore”¦
Meglio Bob DeNiro in Frankenstein.
Chiudo il capitolo peste, rimembrando con aspro dolore, come il cardinale Siri (di Genova), ti presentò al mondo cattolico italiano degli anni 80, accostandoti al suo nome.
La peste del 2000″¦ mi lusingò molto, ero appena arrivato.
Quel proclama fece più danni della gramigna. Tu sei l’aids”¦ non la peste del 2000.
Tu non hai avuto bisogno di pulci, o di ratti, o di mancanza d’igiene, nà© di tanto tempo, per raggiungerci tutti. Sei comparso domani. Nel tempo della storia, equivali a una scorreggia nella tormenta, ma hai già milioni di morti sul conto.
Ho già svuotato mezza Africa, piantato solide radici in tutti i continenti, e l’est Europa è sotto il mio furore.
Niente male per essere un moccioso. Ma la peste ha più referenze, più storia.
E’ chiaro che attecchisce più di me, che sono ancora quasi un “˜neonato’, come dici tu.
Solo che tu sei sveglio e precoce come Mozart e Paganini, non ritardato come Gasparri.
Veniamo ai tempi nostri, parlami dei miei contemporanei.
Ne hai tanti purtroppo, anche loro con tradizioni più radicate delle tue.
Non ho fretta, intanto cresco e finisco l’opera di colonizzazione come hanno fatto gli altri.
Sei già arrivato ovunque.
Sà¬, ma il sommerso mi darà il tempo sufficiente per concludere l’opera.
Vuoi scimmiottare i grandi flagelli?
Io sono già un grande flagello. Siete voi che continuate a sottovalutarmi.
Lo dici a me? che sono spirato per colpa tua?
Godi fin che puoi carogna, prima o poi qualcuno riuscirà a metterti il guinzaglio, e allora sarà un grande godere”¦
Lascia perdere Barabba”¦evita le cazzate e vai avanti.
Io sono Barabba solo per gli amici. Per te sono Gianni Grosso.
Tira la catena a quel cesso di bocca, prima di pronunciare il mio nome.
Permalosetto eh? mi scusi Signor Grosso”¦ vada avanti, per cortesia.
Prendi per i fondelli?
Hai ragione. Sei stato un grandissimo avversario. Meriti l’onore dei vinti, quello delle armi.
Allora non dire bischerate e zittisciti. Andiamo avanti”¦
Fine seconda parte