Prevenzione e informazioni sulla trasmissione del virus HIV

Come si trasmette il virus HIV?

La trasmissione dell’HIV può avvenire quando il sangue, lo sperma, il secreto vaginale o il latte materno di una persona infetta, penetra nell’organismo di una persona sana.
L’HIV può entrare attraverso le vie genitali, le vene, le mucose o la cute alterata.
La cute integra rappresenta un’ottima barriera contro la penetrazione del virus.
Le vie di trasmissione più frequenti sono:
– rapporti sessuali non protetti dal profilattico (sia etero- che omosessuali) con una persona HIV-positiva;
– scambio di siringhe o altri oggetti contaminati ;
– da madre a neonato durante la gravidanza o al momento del parto e, più raramente, mediante allattamento.
Anche se raramente, sono stati descritti anche casi di contagio di personale sanitario contaminatosi con sangue di pazienti sieropositivi.

Attualmente è molto improbabile acquisire l’HIV attraverso trasfusioni di sangue sia negli Stati Uniti che nell’Europa occidentale a causa dei severi controlli applicati; nel resto del mondo il rischio non è da sottovalutare.


Qual’è la probabilità di contagio dopo una singola esposizione al virus?

La via di trasmissione più efficiente è quella con il sangue infetto: una persona che venga trasfusa con una singola unità di sangue infetto ha circa il 95% di probabilità di acquisire l’infezione.
Le probabilità di contagio mediante tossicodipendenza oppure dopo un singolo rapporto sessuale sono invece molto più basse:
il rischio di trasmissione per un singolo scambio di siringa infetta è stimato essere dello 0,67%, mentre il rischio dopo contaminazione cutanea (es. puntura accidentale di un operatore sanitario) è stimato essere dello 0,3-0,4%.
Le stime per il rischio di trasmissione dopo singolo rapporto sessuale anale recettivo indicano lo 0,1-3%, mentre il rischio per un singolo rapporto recettivo vaginale è di 0,1-0,2%.
Non esistono invece stime ufficiali del rischio di trasmissione mediante rapporto orale.

In pratica qual’è il rischio di infettarsi con un singolo rapporto sessuale?
In letteratura non ci sono dati definitivi circa il rischio di infettarsi con l’HIV dopo un singolo rapporto sessuale.
Il rischio di una persona di contagiarsi dipende essenzialmente da tre fattori:
1) il numero di partners sessuali diversi;
2) la prevalenza dell’infezione da HIV in questi partners;
3) la probabilità della trasmissione in base al tipo di rapporto.
Sono stati riportati casi di trasmissione del virus dopo un unico contatto sessuale, ma vari studi dimostrano come molte persone non si siano contagiate anche dopo molteplici rapporti con persone infette.
Queste osservazioni suggeriscono che vi siano dei fattori biologici e virologici che influenzano la trasmissione che non sono completamente noti.

La medicina non è matematica e il calcolo delle probabilità non ci potrà mai dire quale rapporto a rischio sarà quello che ci potrà contagiare; per questo motivo è consigliabile utilizzare il profilattico (preservativo) nei rapporti sessuali.


L’HIV si può trasmettere mediante rapporti sessuali tra donne?

Ci sono numerosi report in letteratura relativi a casi di infezione da HIV in donne lesbiche.

Tuttavia in questi casi molto spesso sono presenti anche altri fattori di rischio, come la tossicodipendenza o la bisessualità, per cui la trasmissione dell’HIV può essere correlata più facilmente a questi altri fattori.
Questi dati non escludono che sia possibile la trasmissione del virus da donna a donna, ma indicano che questa eventualità possa essere molto rara.
In ogni caso ogni donna con Hiv dovrebbe essere consapevole della propria potenziale contagiosità per via sessuale, dato che sia le secrezioni vaginali che il sangue mestruale possono trasmettere l’HIV.


Ci si può contagiare mediante un rapporto anale?

Si, è possibile contrarre l’HIV con un rapporto anale, ed il rischio è presente per entrambi i partner, anche se è maggiore per il partner recettivo.

Un rapporto anale senza profilattico è considerato ad elevato rischio per la trasmissione del virus perchè la mucosa anale è delicata e soggetta a lesioni, inoltre nel rapporto anale vi è meno lubrificazione, quindi maggior possibilità di frizione e conseguenti traumi.


Ci si può contagiare mediante un rapporto vaginale?

Si, è possibile contrarre l’HIV mediante un rapporto vaginale.
Il contagio eterosessuale è la via più comune di trasmissione del virus nel Mondo.
Il virus, che si trova nel sangue, nello sperma e nel secreto vaginale, può attraversare la mucosa vaginale e penetrare nell’organismo.
Un rapporto vaginale è a maggior rischio per la donna che non per l’uomo, sebbene anch’esso sia a rischio di contagio per il rischio di penetrazione del virus tramite la mucosa uretrale o attraverso eventuali lesioni o abrasione della cute del pene.

L’impiego del profilattico, utilizzato per tutta la durata del rapporto, è considerata una misura sufficiente per la prevenzione della trasmissione sessuale del virus.
Altro metodo efficace per impedire la trasmissione tramite rapporto vaginale è l’uso del profilattico femminile- Femidom disponibile in Europa dal 1992.In Italia è poco conosciuto e poco diffuso oltre ad avere un prezzo piuttosto alto.
Si può trovare nelle farmacie comunali più fornite o lo si può ordinare.
E’ disponibile in alcuni sexyshop, oppure sul web.


Ci si può contagiare mediante un rapporto orale?

Si, è possibile contrarre l’HIV mediante un rapporto orale, anche se sono stati riportati solo pochi casi di trasmissione del virus con questa modalità.

Sebbene non sia mai stato possibili quantificare l’entità del rischio, si ritiene che sia minore rispetto al rapporto vaginale o anale.
Il virus, presente nel sangue, nello sperma e nelle secrezioni vaginali, può penetrare attraverso la mucosa del cavo orale; il rischio può aumentare se ci sono lesioni o abrasioni all’interno del cavo orale o se il partner passivo ha delle lesioni genitali.
Per quest’ultimo(partner passivo) il rischio è inferiore rispetto al partner attivo.

La Fellatio (stimolazione orale del pene) è un rapporto a rischio per prendere l’HIV?
La stimolazione orale del pene (fellatio) è considerata a basso rischio se non c’è contatto tra lo sperma e le mucose della bocca.
Nel caso in cui ci sia il contatto, il rischio riguarda la persona che pratica la fellatio.
L’uso del preservativo esclude il contatto tra lo sperma e le mucose: qualora si decida di non utilizzare il preservativo, bisogna evitare l’eiaculazione in bocca.

Il Cunnilingus (stimolazione orale della vagina) è un rapporto a rischio per prendere l’HIV?
La stimolazione orale della vagina (cunnilungus), è un comportamento considerato a basso rischio perché le secrezioni vaginali contengono una ridotta quantità di virus.
Il rischio aumenta durante il ciclo mestruale.
Anche in questo caso il rischio riguarda la persona che pratica il cunnilingus.
Nei rapporti bocca-vagina, la funzione del preservativo può essere svolta dal dental dum una pellicola in lattice adatta a queste pratiche, in mancanza di questa potete utilizzare una normale pellicola trasparente per alimenti.
Il cunnilingus è da evitare in presenza di sangue mestruale

L’Anilingus (stimolazione orale dell’ano) è un rapporto a rischio per prendere l’HIV?
L’anilingus, la stimolazione orale dell’ano (rimming) è una pratica considerata a rischio per altri tipi di infezione. Per proteggersi è consigliabile l’uso del dental dum (un piccolo foglio di lattice che funziona come barriera tra la bocca e l’ano.)


C’è una relazione tra la presenza di altre MST (Malattie Sessualmente Trasmesse) ed il rischio di contagio sessuale con l’HIV?

Si, le malattie sessualmente trasmesse possono notevolmente aumentare il rischio di trasmissione dell’HIV.

Infatti, se sono presenti lesioni genitali, durante un rapporto sessuale può essere più facile la penetrazione del virus nell’organismo.
Inoltre, la presenza di una reazione infiammatoria in sede genitale comporta la presenza di numerose cellule che rappresentano un bersaglio ideale per l’HIV. Una persona HIV positiva che abbia anche una malattia genitale può trasmettere l’HIV con una facilità 3-5 volte maggiore rispetto ad un altra persona con Hiv senza infezioni genitali.

Informati sulle Malattie a Trasmissione Sessuale (MST, IST, MTS).


Posso contrarre l’HIV baciando sulla guancia?

No. Il bacio sulla guancia non trasmette l’infezione.
Nessuna persona può trasmettere o acquisire l’HIV con un bacio, con una stretta di mano o un abbraccio.

L’Hiv NON si trasmette:
-Nei contatti quotidiani, anche vivendo con persone con HIV
In caso di convivenza con una persona HIV+ é sufficiente rispettare le comuni norme igieniche: non usare oggetti che possono entrare in contatto con il sangue, cioè spazzolini da denti e oggetti taglienti come forbici, rasoi, ecc.
L’Hiv NON si trasmette:
-Abbracciandosi.
-Accarezzandosi.
-Masturbando il partner, a condizione che lo sperma o le secrezioni vaginali non vengano a contatto con ferite aperte.
-Facendo il bagno o la doccia insieme.


Il bacio profondo è a rischio di trasmissione dell’HIV?

Il bacio a bocca aperta teoricamente è considerato una attività a rischio molto basso di infezione; questo perchè, un bacio a bocca aperta prolungato sempre teoricamente se particolarmente aggressivo può creare delle piccole lesioni sulle labbra o nella bocca, permettendo così al virus di passare da una persona infetta all’altra.
In pratica sia il bacio a bocca aperta sia il bacio profondo non sono considerati comportamenti a rischio ne di acquisire ne di trasmettere l’HIV.


Ci si può contagiare con un tatuaggio o con il piercing?

Il rischio di trasmissione del virus esiste sempre quando si perfora la cute con un qualsiasi strumento contaminato che non sia stato adeguatamente sterilizzato. I CDC raccomandano l’impiego di aghi monouso per queste procedure, ma è comunque fondamentale che queste manovre siano eseguite solo da personale serio e preparato.


Ci si può contagiare mediante il contatto tra due ferite aperte?

Sebbene teoricamente possibile, è altamente improbabile che due persone possano toccarsi direttamente con delle ferite aperte.

Se ciò fosse possibile, la diffusione del virus nel mondo probabilmente sarebbe diversa da quella attuale.
Tuttavia, persone con Hiv che abbiano ferite aperte, dovrebbero sicuramente cercare di prevenire un contatto diretto tra le lesioni ed altre persone.


L’HIV può essere trasmesso da altri fluidi corporei?

Il virus è stato isolato in molti tessuti e liquidi biologici, e quindi anche nella saliva, nelle urine e nelle lacrime; tuttavia la quantità di virus presente in questi materiali è talmente bassa da non essere sufficiente a trasmettere l’infezione.

Si ritiene pertanto che il contatto con questi materiali non rappresenti un rischio di contagio.


L’HIV si può trasmettere da madre a figlio durante la gravidanza?

Si, è possibile che avvenga la trasmissione del virus da madre a figlio o durante la gravidanza, oppure al momento del parto.

Il contagio di un neonato da madre con Hiv non è però la regola; le probabilità che ciò avvenga possono variare dal 10 al 20-25%.
Recentemente queste percentuali sono state drasticamente ridotte, fino a meno del 5%, attraverso l’impiego di varie misure preventive, quali l’esecuzione routinaria del parto con taglio cesareo, e soprattutto la somministrazione dei farmaci antiretrovirali, sia alla madre durante la gravidanza, in particolare durante l’ultimo trimestre, che al neonato.


L’HIV si può trasmettere con l’allattamento?

Si. E’ stato dimostrato che l’allattamento aumenta il rischio di trasmissione dell’infezione al neonato di circa il 14% rispetto al rischio che esiste durante la gravidanza; per tale motivo attualmente alle donne con Hiv viene sconsigliato l’allattamento materno.


Sono una donna HIV positiva, e mio figlio alla nascita è risultato sieropositivo. Vuol dire che ha sicuramente contratto l’infezione?

No. Durante la gravidanza, attraverso la placenta arrivano al feto numerose sostanze presenti nel sangue materno, tra le quali anche gli anticorpi.

Pertanto, una donna con Hiv, che ha cioè gli anticorpi contro il virus, trasmette questi anticorpi anche al feto, ed alla nascita la presenza di questi anticorpi materni viene rilevata dal test, che risulta quindi positivo.
Gli anticorpi materni vengono poi progressivamente smaltiti dal neonato, il quale quindi in un periodo di tempo variabile (anche oltre un anno) diventa negativo.
Solo in caso di effettiva infezione il neonato produce anticorpi propri, e quindi resta positivo anche dopo avere eliminato quelli materni.


L’HIV si può trasmettere mediante i comuni contatti sociali?

No. L’HIV non viene trasmesso mediante i comuni atti della vita quotidiana, come stringere le mani, usare una toilette pubblica, bere da uno stesso bicchiere o mangiare da uno stesso piatto, stare vicini ad una persona con Hiv che ha la tosse o che starnutisce.

Non vi sono pertanto rischi di trasmissione in ambienti come la scuola o l’ufficio.
L’ unico rischio possibile in questi casi resta sempre e solo quello del contatto diretto con il sangue infetto.


E’ possibile contrarre l’infezione da HIV in piscina?

No. Innanzitutto i liquidi corporei che più facilmente possono disperdersi nell’acqua sono la saliva ed il sudore, e questi non sono comunque dei materiali contagiosi. Il sangue molto difficilmente potrebbe contaminare l’acqua di una piscina, ma anche in questo caso la diluizione cui andrebbe incontro il virus eventualmente presente in quel sangue sarebbe tale da renderlo assolutamente non infettante. Inoltre, il cloro abitualmente presente nell’acqua di una piscina è in grado di inattivare il virus.


E’ possibile contrarre l’infezione da HIV praticando sport?

Non sono mai stati documentati casi di trasmissione dell’HIV in corso di pratiche sportive. L’eventuale rischio sarebbe comunque limitato solo a quegli sport nei quali c’è contatto diretto e dove ci può essere il rischio di sanguinamento. In questo caso, se uno sportivo si provoca una ferita che sanguina, la sua partecipazione deve essere sospesa fino a quando non si sia provveduto ad un adeguato bendaggio.


Gli animali possono trasmettere l’HIV?

No, l’HIV è un virus che interessa solo l’uomo, come dice anche il suo nome (H = Human). Ci sono altri Retrovirus (famiglia di virus dei quali fa parte l’HIV) che possono infettare varie specie animali, quali gli scimpanzè, le pecore, i cavalli ed i felini, ma ciascuno di questi virus è specifico solo per una determinata specie, e non è in grado di infettare l’uomo. Allo stesso modo, l’HIV non può essere trasmesso dall’uomo a nessuno di questi animali.


Le zanzare possono trasmettere l’infezione?

No. Questa domanda è stata posta fin dall’inizio dell’epidemia da HIV, ma in realtà questo tipo di trasmissione non è mai stata dimostrata, anche da studi condotti direttamente dai CDC, nemmeno in popolazioni che vivono in aree endemiche sia per l’infezione da HIV sia per l’elevato numero di insetti ematofagi. Se questo tipo di trasmissione avvenisse realmente, la diffusione dei casi di AIDS sarebbe molto diversa da quella che risulta oggi. Oltre a questa considerazione di ordine epidemiologico, vi sono altre osservazioni che escludono la trasmissione tramite puntura di insetto: le zanzare quando pungono una persona succhiano il sangue, ed iniettano la loro saliva che non contiene sangue eventualmente ingerito in precedenza. Inoltre, l’HIV vive solo per breve tempo all’interno della zanzara, e sicuramente non è in grado di riprodursi in questo ambiente, come invece sanno fare i parassiti trasmessi dalle zanzare responsabili di altre malattie, come per esempio la malaria o la febbre gialla.


Gli operatori sanitari possono rischiare di contagiarsi con l’HIV durante il loro lavoro?

In letteratura sono riportati circa 55 casi di trasmissione documentata in ambito sanitario (dei quali 5 in Italia) e circa 140 casi di trasmissione sospetta. Studi di sorveglianza prospettici hanno indicato che il rischio di contagio dopo puntura accidentale con un ago utilizzato su di un paziente HIV-positivo sia approssimativamente dello 0,3%. Il rischio di trasmissione mediante contaminazione mucosa o su cute non integra risulta invece essere molto inferiore rispetto a quello della puntura accidentale. In ambito sanitario il rischio può essere minimizzato mediante l’adeguato impiego delle opportune norme di prevenzione e di comportamento per evitare le esposizioni accidentali.