"Non vogliamo che gli ospedali italiani si trasformino in questure".
Rosaria Iardino, presidente del Network persone sieropositive (Nps), si inserisce così nel dibattito aperto dall\’emendamento della Lega al pacchetto sicurezza, che prevede la notifica da parte dei camici bianchi degli immigrati irregolari cui hanno prestato assistenza.
Le associazioni impegnate nell\’assistenza alle persone colpite dal virus dell\’Aids "non ci stanno – spiega Iardino ieri a Milano, durante la presentazione di un progetto lanciato in Lombardia per ottimizzare l\’accesso alle terapie anti-Hiv e l\’impiego delle risorse economiche dedicate, con il contributo tecnico scientifico del Cergas (Centro di ricerche sulla gestione dell\’assistenza sanitaria e sociale) dell\’università Bocconi – E in occasione della Giornata mondiale contro l\’Aids, che ricorrerà il 1 dicembre, faranno \’cartello\’ per dire no come già hanno fatto numerose società mediche", annuncia.
"Il decreto attualmente in discussione – aggiunge – prevede il divieto della somministrazione gratuita dei farmaci agli immigrati senza permesso di soggiorno. Un provvedimento gravissimo innanzitutto perché lede il diritto fondamentale all\’accoglienza – commenta Iardino – quindi perché è contrario al vincolo deontologico secondo cui ogni medico deve prestare assistenza a chi ne ha bisogno".
E non è tutto.
"Si rischia un enorme problema di salute pubblica", avverte, perché "nel nostro Paese potremmo avere persone sieropositive che fino a ieri erano prese in carico dalle strutture pubbliche e che da domani non saranno più seguite. Con il rischio di diffondere ulteriormente l\’infezione".
Fonte: Vitadidonnanews