HIV latente

Gli scienziati sono più vicini a comprendere come il virus HIV si nasconda nelle cellule, per rialzare la testa non appena i pazienti interrompono la terapia basata su combinazioni di farmaci in grado di abbassare l’attività  virale a livelli molto bassi.
Il fenomeno si spiega con l’esistenza di popolazioni nascoste di cellule infette in modo latente.
Come conseguenza, i pazienti sono costretti a restare in terapia per tutta la vita.
Eliminare queste cellule potrebbe condurre verso una cura per le infezioni da HIV. I ricercatori, tuttavia, sono sempre stati ostacolati dall’incapacità  di identificarle.
Ora, medici dell’Università  della California di San Francisco (UCSF) hanno trovato un modo per identificare e studiare in laboratorio cellule infette in modo latente. Il loro lavoro è stato descritto in un articolo pubblicato sul numero del 15 aprile della rivista “European Molecular Biology Organization Journal”.

“Il nostro studio – spiega Eric Verdin, dell’istituto di virologia e immunologia Gladstone dell’UCSF – è rivolto a trovare un modo di eliminare questa sacca latente, una vera e propria barriera che ostacola gli sforzi di trovare una cura definitiva per l’AIDS.”

Grazie all’ingegneria genetica, i ricercatori hanno costruito una varietà  di HIV ricombinante che presenta una proteina verde fluorescente. Con questo marcatore, hanno identificato una piccola frazione di cellule infettate nelle quali il virus era latente. Le cellule rappresentavano meno dell’uno per cento della popolazione infetta e avevano finora eluso la purificazione.

“In passato, – afferma Verdin – lo studio delle infezioni latenti era limitato all’analisi di cellule rare che circolano nel sangue dei pazienti infetti. Ora abbiamo un modello da laboratorio che ci consentirà  di chiarire meglio quello che avviene durante l’infezione”. Verdin e colleghi cercheranno di identificare i farmaci in grado di attivare queste cellule in modo che producano il virus.