Linfoma di Burkitt

Linfoma non-Hodgkin
Linfoma di Burkitt

Con il termine "linfoma" si indicano una dozzina di forme tumorali correlate ai linfociti-B o T, che sono globuli bianchi. Questi linfociti si sviluppano in modo anormale e si moltiplicano velocemente, formando delle masse tumorali. Queste possono essere localizzate nei linfonodi, nel midollo osseo, nell’intestino e nel midollo spinale. Il linfoma localizzato al cervello o al midollo spinale è definito Linfoma primitivo del sistema nervoso centrale.

La malattia di Hodgkin o Linfoma di Hodgkin (LH), è un linfoma raro in persone con HIV. Per questo motivo ogni linfoma legato alla Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita è detto Linfoma Non-Hodgkin (LNH). Nel 1985 il CDC di Atlanta (Center for Disease Control) ha inserito i Linfomi non Hodgkin nell’elenco delle affezioni che definiscono la diagnosi di AIDS in soggetti con infezione da HIV.
Più a lungo si vive con un sistema immunitario depresso, maggiori sono le probabilità di sviluppare questo tipo di malattia, che è molto grave e conduce a morte, spesso nel giro di un anno. Fortunatamente, le nuove combinazioni di farmaci antiretrovirali sembra stiano portando ad un calo rilevante del numero di casi di linfoma.

Alcuni dei primi sintomi di linfoma sono: rigonfiamento dei linfonodi, febbre, sudorazione notturna e perdita di peso maggiore del 10%. Se il linfoma è localizzato nel sistema nervoso centrale (cervello o midollo spinale), possono manifestarsi anche stato confusionale, difficoltà nel parlare, perdita di memoria, crisi epilettiche e mal di testa. Gli stessi sintomi, però, si ritrovano anche in altre malattie causate dall’AIDS; la diagnosi di linfoma, pertanto, si basa solitamente sull’esame microscopico (biopsia) di linfonodi o di altri tessuti interessati.

 

Esistono diversi parametri per descrivere un caso di linfoma:
Il grado è definito in base alla velocità di crescita delle cellule che costituiscono il linfoma (cellule cancerogene).
Lo stadio (da I a IV) serve ad indicare quanto il tumore si è diffuso.
Lo stadio I indica una diffusione limitata in una parte del corpo; lo stadio IV indica una diffusione maggiore in più punti.
La classificazione si basa sul tipo di cellule tumorali trovate. Il linfoma cosiddetto "a piccole cellule" (per esempio il linfoma di
Burkitt) progredisce rapidamente. I linfomi "immunoblastici" che sono "a grandi cellule" sono tumori gravi e a crescita rapida. I linfomi "a grandi cellule", ma "diffusi" sono, in qualche misura, meno pericolosi.

Le cause del linfoma non sono chiare. I ricercatori stanno esaminando diversi fattori, tra cui:
Infezione con il virus di Epstein-Barr
Mutazioni dei linfociti-B
Scompensi del sistema immunitario
Un recente studio ha confrontato pazienti affetti da AIDS che hanno sviluppato il linfoma e pazienti in cui non si è sviluppato; non è emersa alcuna differenza significativa nei comportamenti o nell’utilizzo dei farmaci.

La maggior parte dei tumori viene trattata con una combinazione di farmaci (chemioterapia) somministrata a cicli. Esistono due trattamenti standard per il linfoma: quello con l’associazione "CHOP" e quello con la
combinazione "mBACOD", i cui nomi sono sigle che indicano le lettere iniziali dei farmaci utilizzati. Il CHOP, ad esempio, comprende:Ciclofosfamide Doxorubicina Vincristina e Prednisone

La terapia riesce ad eliminare il linfoma in circa il 50% dei pazienti; tuttavia, quasi il 25% dei pazienti nei quali il linfoma è scomparso, lo sviluppa nuovamente nell’arco di 7 mesi circa.
La chemioterapia è molto tossica, e danneggia il sistema immunitario. Gli effetti collaterali più frequenti sono: nausea, vomito, spossatezza, diarrea, gengive gonfie e sensibili, infiammazioni alla bocca, perdita di
capelli e neuropatia periferica (intorpidimento, sensazione di calore o formicolio a mani e/o piedi).
La chemioterapia può danneggiare anche il midollo osseo, e provocare un calo di globuli rossi (anemia) e di globuli bianchi neutrofili (neutropenia). La neutropenia aumenta il rischio di infezioni batteriche.
A volte vengono prescritti farmaci per contrastare questi effetti collaterali:
L’ondansetron (Zofran) può controllare nausea e vomito;
L’Eritropoietina (EPO) può stimolare la produzione di globuli rossi;
Il fattore stimolante la crescita dei granulociti neutrofili (G-CSF, Neupogen o Granulokine) può aumentare la produzione di neutrofili, un tipo di globuli bianchi che combattono le infezioni.
Spesso, in caso di linfoma al sistema nervoso centrale, si utilizza la terapia radiante in sostituzione o in aggiunta alla chemioterapia.
Le persone che sviluppano il linfoma sono, tendenzialmente, soggetti con AIDS in stadio avanzato e queste persone potrebbero dover affrontare numerose infezioni opportunistiche contemporaneamente.

Al momento si stanno sperimentando nuove combinazioni di farmaci, tra cui "CDE" ed "MGBG". Alcuni ricercatori stanno studiando il presunto legame tra il virus di Epstein-Barr (EBV) ed comparsa di linfoma, per vedere se
eliminando il virus si riduce il rischio di linfoma.