Tivicay® – Dolutegravir

Che cos’è TIVICAY?
TIVICAY è un medicinale contenente il principio attivo dolutegravir. Il medicinale è disponibile in
compresse di colore giallo, rotonde biconvesse con inciso “SV 572” su un lato e “50” sull’altro lato (50 mg).

Per che cosa si usa TIVICAY?
TIVICAY è un farmaco antiretrovirale indicato in associazione con altri medicinali antiretrovirali per il trattamento di adulti e di adolescenti di oltre 12 anni di età con infezione da da virus dell’immunodeficienza umana (HIV-1). Il medicinale può essere ottenuto soltanto con prescrizione medica.

Come si usa TIVICAY?
TIVICAY deve essere prescritto da un medico con esperienza nella gestione dell’infezione da HIV. Nei pazienti con infezione da HIV-1 senza resistenza alla classe degli inibitori dell’integrasi la dose di TIVICAY è di 50 mg (una compressa) per via orale una volta al giorno. TIVICAY può essere somministrato con o senza cibo.

TIVICAY deve invece essere somministrato due volte al giorno (una compressa da 50 mg due volte al giono) nei pazienti che stanno assumendo medicinali particolari (come efavirenz, nevirapina, tipranavir/ritonavir o rifampicina), oppure in pazienti con infezione da HIV-1 con resistenza alla classe degli inibitori dell’integrasi (documentata o clinicamente sospetta). In quest’ultimo caso TIVICAY deve essere somministrato preferibilmente con il cibo per aumentare l’esposizione al farmaco.

Se il paziente dimentica una dose di TIVICAY, il paziente deve prendere il farmaco appena possibile solo se mancano più di 4 ore per la dose successiva prevista. Se la dose successiva prevista è all’interno delle 4 ore, il paziente non deve prendere la dose dimenticata ma semplicemente riprendere la dose usuale al tempo previsto.

Non sono richiesti aggiustamenti della dose di TIVICAY in pazienti con compromissione renale o epatica di grado lieve o moderata, mentre non sono disponibili al momento dati relativi alla necessità di aggiustare la posologia di TIVICAY nei pazienti sottoposti a dialisi o pazienti con compromissione epatica grave.

TIVICAY si può utilizzare nel paziente pediatrico?

La sicurezza è l’efficacia di TIVICAY non sono ancora state stabilite nei bambini di età inferiore a 12 anni o di peso inferiore a 40 kg. Negli adolescenti (con età compresa tra 12 e 17 anni e di peso corporeo maggiore di 40 kg) con infezione da HIV-1 senza resistenza alla classe degli inibitori dell’integrasi, la dose raccomandata di farmaco è di 50 mg una volta al giorno.

TIVICAY si può utilizzare in gravidanza?

Esiste una quantità limitata di dati sull’uso di TIVICAY in gravidanza. Negli studi di tossicità riproduttiva negli animali il farmaco ha dimostrato di attraversare la placenta; tuttavia nel corso di tali studi non sono stati evidenziati effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva. TIVICAY deve essere usato durante la gravidanza solo se il beneficio atteso giustifica il potenziale rischio per il feto. Si raccomanda che le donne con infezione da HIV non allattino al seno i loro bambini in nessuna circostanza al fine di evitare la trasmissione dell’HIV.

Come agisce TIVICAY?
Dolutegravir, il principio attivo di TIVICAY, è un inibitore dell’integrasi. Questa sostanza blocca un enzima (integrasi) coinvolto in una fase della riproduzione dell’HIV. Quando l’enzima è bloccato, il virus non riesce a riprodursi normalmente e, di conseguenza, la diffusione dell’infezione viene rallentata. TIVICAY, assunto in combinazione con altri farmaci antivirali, riduce la quantità di HIV nel sangue e la mantiene a livello basso. TIVICAY non cura l’infezione da HIV o l’AIDS ma può ritardare i danni prodotti al sistema immunitario e l’insorgere di infezioni e malattie associate all’AIDS.

Per quali pazienti è stato approvato TIVICAY?
Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha stabilito che i benefici di TIVICAY, assunto in combinazione con altri medicinali antiretrovirali, sono superiori ai suoi rischi per il trattamento dell’infezione da HIV-1 sia in pazienti non trattati in precedenza con farmaci antiretrovirali (naive), che in pazienti con precedente fallimento terapeutico (anche comprendente un inibitore dell’integrasi).

Quali studi sono stati effettuati su TIVICAY?
L’efficacia di TIVICAY nei soggetti con infezione da HIC naive alla terapia è basata sui dati a 96 settimane di due studi randomizzati (chiamati SPRING-2 e SINGLE) in doppio cieco, con controllo attivo (cioè il confronto non era con placebo ma con un farmaco antiretrovirale già in commercio) e di uno studio in aperto (cioè lo sperimentatore sapeva chi stava assumendo TIVICAY) della durata di 48 settimane (chiamato FLAMINGO). Nel primo studio, a 96 settimane dall’inizio della terapia TIVICAY è risultato non inferiore a raltegravir (altro inibitore dell’intergasi), mentre nel secondo studio TIVICAY (in combinazione con KIVEXA) è risultato più efficace e meglio tollerato rispetto a ATRIPLA. Nello studio FLAMINGO la soppressione virologica nel gruppo dolutegravir è stata superiore al gruppo trattato con darunavir/ritonavir 800/100 mg una volta al giorno.

L’efficacia di TIVICAY nei pazienti con precedente fallimento terapeutico ma non esposti alla classe degli inibitori dell’integrasi è basata sui dati dello studio SAILING che ha coinvolto circa 700 pazienti adulti con infezione da HIV-1 gia trattati con terapia antiretrovirale e randomizzati a ricevere terapia con TIVICAY 50 mg una volta al giorno o ISENTRESS (raltegravir) 400 mg due volte al giorno. A 48 settimane la soppressione virologica nel braccio TIVICAY è stata statisticamente superiore a quella osservata nel braccio ISENTRESS (71% verso 64%). Nello stesso studio è stato dimostrato che un numero minore di soggetti in trattamento con TIVICAY ha fallito la terapia in presenza di resistenza emergente all’’integrasi (1% verso 5%).
L’efficacia di TIVICAY nei pazienti con precedente fallimento terapeutico comprendente un inibitore dell’integrasi (e resistenza alla classe degli inibitori dell’integrasi) è basata sui dati degli studi VIKING. Nello studio multicentrico, in aperto, a singolo braccio VIKING-3, pazienti adulti con HIV-1 già trattati con ART in fallimento virologico e con evidenza attuale o storica di resistenza a raltegravir e/o elvitegravir avevano ricevuto Tivicay 50 mg due volte al giorno, associato alla terapia di base corrente in fallimento, per 7 giorni seguito da una terapia di base ottimizzata dall’8° giorno. Questo studio ha evidenziato che la risposta era associata al tipo di mutazione dell’inibitore dell’integrasi al basale. Il tasso di risposta globale attraverso le 24 settimane di terapia 69%, è stato generalmente sostenuto per le 48 settimane. Con l’esclusione dei pazienti che avevano interrotto la terapia per motivi di mancata efficacia, e di quelli con deviazioni maggiori del protocollo (somministrazione non corretta di dolutegravir, assunzione concomitante di medicinali vietati), i tassi di risposta corrispondenti erano 75% (settimana 24) e 69% (settimana 48).

Nello studio VIKING-4 in doppio cieco, controllato con placebo, 30 soggetti adulti con infezione da HIV-1già trattati con ART con resistenza genotipica primaria all’inibitore dell’integrasi allo screening, sono stati randomizzati a ricevere dolutegravir 50 mg due volte al giorno o placebo in associazione all’attuale regime in fallimento per 7 giorni, seguito da una fase di studio in aperto in cui tutti i soggetti ricevevano dolutegravir. L’endpoint primario al giorno 8, ha mostrato che dolutegravir 50 mg due volte al giorno era superiore al placebo. In questo studio controllato con placebo, le risposte al giorno 8 sono state completamente in linea con quelle osservate nello studio VIKING-3 (non controllato con placebo), incluse le categorie di resistenza all’integrasi al basale.

Qual è il rischio associato a TIVICAY?
La reazione avversa più grave, osservata in un singolo paziente (su circa 2000 pazienti coinvolti negli studi registrativi) è stata una reazione di ipersensibilità che includeva rash e gravi effetti epatici. Le reazioni avverse emerse durante il trattamento con TIVICAY osservate più comunemente sono stata nausea (13% dei pazienti trattati), diarrea (18%) e cafalea (13%). Altri effetti meno frequenti sono risultati: insonnia, dolori addominali, affaticamento, aumento delle transaminasi (enzimi misurati nel sangue che riflettono la funzionalità del fegato) e sindrome da riattivazione immunitaria (sintomi di infezione causati dalla riattivazione del sistema immunitario). Si sono inoltre verificati aumenti della creatinina sierica entro la prima settimana di trattamento con TIVICAY che poi sono rimasti stabili per 48 settimane. Tali aumenti non sono considerati rilevanti dal punto di vista clinico dal momento che non riflettono una modifica nella velocità di filtrazione glomerulare (capacità filtrante dei reni).

Data della prima autorizzazione da parte dell’autorità competente:     20 Gennaio 2014

Per tutte le ulteriori informazioni si rimanda al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto