Epatite C e tossicodipendenti

L’epatite C colpisce in Italia un milione e mezzo di tossicodipendenti: 9 su 10. Un dato che riguarda tutta la popolazione dei tossicodipendenti che fanno uso di droga per via venosa.

L’allarme e’ stato lanciato da Antonio Aceti, ordinario di Malattie Infettive all’Universita’ La Sapienza, nell’ambito del Congresso della FeDerSerD (federazione italiana operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze) che si e’ svolto a Roma.
Fra le vie di trasmissione dell’epatite C, secondo Aceti, la principale e’ costituita dall’uso della siringa “ma sta emergendo un’altra strada che viene definita parenterale inapparente. Il tossicodipendente, proprio per l’effetto delle droghe, adotta stili di vita ad alto rischio, quindi va incontro a infezioni, indipendentemente da quelle che si procura con la siringa.
E’ il caso dei rapporti sessuali a rischio non protetti. Infatti il virus puo’ entrare nel torrente sanguigno attraverso microlesioni sulle mucose o addirittura sulla pelle“.

Il rischio dunque e’ che la malattia possa avere rapida diffusione non solo fra i tossicodipendenti.
“Per quanto riguarda la terapia ci sono cure efficaci che mirano a eradicare il virus affinche’ la malattia non evolva in cirrosi epatica”.
Per il presidente del Congresso della FeDerSerD, Claudio Leonardi, la diffusione dell’epatite C tra i tossicodipendenti, e’ un fenomeno ancora poco noto nell’opinione pubblica, da approfondire. Per questo “e’ cominciata un’azione comune fra i Centri di malattie infettive del Lazio e quelli dei SerT sempre del Lazio”. Non esistendo un vaccino, la la cura e’ costituita dal peginterferone e la ribavirina che “rappresentano l’associazione terapeutica d’elezione nei pazienti”.

I dati del Congresso hanno fornito anche una fotografia dell’ampiezza dell’infezione da virus C: ha diffusione ubiquitaria e colpisce persone di tutte le eta’, in prevalenza di sesso maschile, con un’incidenza piu’ alta d’epatite acuta (nelle casistiche Usa) tra i soggetti dai 20 ai 39 anni.
Nel mondo vi sono circa 200 milioni di persone infettate dal virus dell’epatite C, di cui circa quattro milioni negli Stati Uniti e un milione e mezzo in Italia.