Eterni dubbi sul sesso orale

Raccolta dalle risposte del dott.Francesco Allegrini tratte dal sito Gay.it

Safer Sex
Le regole del safer sex (che significa “sesso PIU’ sicuro” e non “sesso sicuro”) sono le stesse sia per le coppie sierodiscordanti (cioè composte da un HIVpositivo e da un HIVnegativo) che per le coppie che ignorano il loro stato sierologico e valgono anche per i rapporti occasionali. Queste regole servono a ridurre (ma non ad azzerare) il rischio di infettarsi con l’Hiv e sono regole PRATICHE cioè che sposano la filosofia della “riduzione del danno” e che tengono conto più dei comportamenti diffusi in CONCRETO che non di quello che TEORICAMENTE potrebbe accadere in un laboratorio. Le regole sono poche e semplici da capire e tuttavia, specie per quanto riguarda il sesso orale, sono spesso fraintese. Cercherò nella mia risposta di far comprendere perchà© ci sono questi fraintendimenti.

La prima regola riguarda i rapporti di penetrazione vaginale e anale (questi ultimi sono i più rischiosi, quelli dove è più facile rimanere infetti) e la regola, che non ammette alcuna eccezione, è che prima della penetrazione e fino alla fine bisogna indossare in maniera corretta (cioè togliendo l’aria dal serbatoio, ecc) un preservativo adatto.
Per i rapporti anali ce ne sono di specifici che non sono certamente quelli ultrasottili e bisogna lubrificare bene con un lubrificante adatto (cioè non oleoso); come è ovvio lo scopo di questa regola è impedire che lo sperma finisca a contatto con la mucosa rettale o vaginale. Può capitare però che, pur avendo fatto tutto per bene, il preservativo possa rompersi.
Cosa fare allora?

Esiste la possibilità , in particolare per le coppie sierodiscordanti, dove quindi esiste la certezza di un partner HIV+, di fare la “Profilassi post esposizione“, cioè di assumere dei farmaci per tentare di evitare l’infezione.
Dunque, se dovesse accadere un incidente del genere il consiglio è di recarsi, preferibilmente entro 4 ore e comunque non oltre le 72 ore, nel Reparto di Malattie Infettive, dove la persona con HIV è seguita e raccontare al medico cosa è accaduto in modo che insieme con lui si possa decidere se il rischio corso è tale da dover fare la profilassi.

La seconda regola riguarda il sesso orale e lo scopo della regola è di evitare che lo sperma entri in contatto con le mucose della bocca. E’ perciò evidente che il modo più sicuro per evitare questo contatto è di usare il preservativo.
Ma dal momento che l’uso del preservativo nei rapporti orali non è in CONCRETO (cioè che ci piaccia o no) molto diffuso, si raccomanda comunque di non far entrare lo sperma in bocca anche quando si è deciso (cioè VOI avete deciso) di non usare il preservativo.
La regola è semplice ma perchà©, allora, continua ormai da anni la discussione se davvero (e QUANTO davvero) il sesso orale sia una pratica a basso rischio?
Io penso che dipenda dal fatto che le persone si concentrano sulla probabilità  di infettarsi (QUANTO?) invece di concentrarsi su una domanda cruciale: cosa significa PER ME (non in un laboratorio di epidemiologia!) “basso rischio”
cioè in pratica chiedersi: quanto sono disposto a rischiare per rinunciare al preservativo nei rapporti orali?
A questa domanda nessun tecnico può rispondere perchà© solo voi potete decidere della vostra salute.
Mentre per le altre pratiche sessuali è stato possibile calcolare il rischio di infettarsi, per i rapporti orali non è stato possibile fare questo calcolo ed è per questo che vengono definiti “a basso rischio”.
Il sesso anale passivo con un sieropositivo ha una probabilità  di infezione tra 0,1 e 0,3 percento (cioè tra 1 e 3 volte per 1000 rapporti) mentre il sesso anale attivo con un sieropositivo ha lo 0,03% di probabilità  cioè 3 su 10.000 rapporti.
Queste percentuali vengono aumentate da qualsiasi infiammazione o infezione dei genitali o dell’ano ed ancor più se ci sono ulcere o ferite. Lo scambio di siringhe ha 7 probabilità  su 1000 di provocare l’infezione. La cosa fondamentale da capire è che nessuno sa se l’infezione si trasmette con il rapporto n° 1 oppure con il rapporto n° 999 dunque OGNI SINGOLO rapporto è a rischio e proprio per questo le regole del sesso più sicuro si debbono applicare SEMPRE.
Il concetto di “a basso rischio” è molto personale.
Mentre per una persona anche 1 rischio su 10.000 potrebbe essere inaccettabile per un altro potrebbe invece valere la pena di correrlo. E’ cosଠper ogni aspetto della vita umana anche se non ce ne rendiamo conto. Per esempio è stato calcolato che una donna gravida ha 1 probabilità  su 8.000 che il figlio/a nasca con un grave problema di salute.
Meno male che mamma ha deciso di correre il rischio altrimenti non potrei rispondervi!.

Proprio la numerosità  e la frequenza con la quale vengono poste domande sul sesso orale mi fa pensare che tutti diano per scontato che i rapporti orali si facciano senza la protezione del preservativo.
In realtà  esistono preservativi studiati apposta per questo tipo di rapporto ed il loro uso rende il sesso orale assolutamente sicuro ma dato che, evidentemente, i preservativi non sono molto usati in questi rapporti bisogna adottare una politica di “riduzione del danno”.

In pratica questo significa che se proprio non si riesce ad usare il preservativo bisogna rispettare sempre due regole:
1) niente sperma in bocca,
2) la bocca deve essere in ordine, cioè non ci deve essere sangue visibile ed è meglio non avere carie (anche se il punto non è la carie ma che sulla carie non ci finisca nà© sangue del partner nà© sperma).

Per quanto riguarda il tipo di malattie che si possono contrarre sono esattamente le stesse che si possono avere con un rapporto di penetrazione anale o vaginale. Quello che cambia è la probabilità , specie per l’HIV, che è ridotta rispetto alla penetrazione.

Le altre malattie che si possono contrarre con il sesso orale sono la

e come ho già  detto la Sifilide

e l’HIV (sebbene quest’ultimo sia difficile da contrarre se si seguono le due regole descritte prima).

Altri piccoli e grandi dubbi
Scelta di risposte del Dott. Allegrini tratte da Gay.it perfette anche per chi gay non è

L’Afta è una lesione ulcerata rotondeggiante e di grandezza variabile, in genere di una decina di millimetri, che effettivamente viene spesso sul labbro ma che può in realtà  comparire anche sulla lingua o sul palato e che può essere unica o multipla (in questo caso si parla di Stomatite afosa). Non è chiara la causa dell’afta ma non si tratta di una malattia contagiosa . E’ vero però che una lesione ulcerata aumenta il rischio di contagio da HIV con partner HIV+, non tanto con i baci (il partner dovrebbe avere sangue visibile in bocca) quanto con i rapporti orali ma se questi sono protetti dal preservativo non si corrono rischi. L’afta in genere passa da sola in 2 settimane (ma può ricomparire)

Che malattie possono essere trasmesse con l’urina, ovviamente se a contatto con la bocca? Possono anche essere trasmesse se l’urina è a contatto con occhi, naso, piccole ferite, etc.?

Di per sà© l’urina è sterile e non trasmette nessuna malattia. E’ però possibile che qualora siano presenti malattie infettive dell’apparato genito-urinario (reni, uretere, vescica, uretra, prostata, testicoli, vescichette seminali…) queste possano essere trasmesse con l’urina specialmente se l’urina viene a contatto con le mucose (bocca, occhi, naso) o con le ferite. Dunque se si tratta di una persona sana l’urina non costituisce un rischio ma se si tratta di una persona malata l’urina può trasmettere diverse infezioni (gonorrea, tubercolosi, ecc).

…..e ancora sul bacio

Per quanto riguarda il bacio non si rischia di prendere l’HIV a meno che la bocca del partner non sia piena di sangue (ma ti pare che uno con la bocca piena di sangue va in giro cercando di baciarti? io penso che andrebbe in giro cercando un Pronto Soccorso, non ti pare? :)). Altre malattie che si possono prendere con il bacio sono l’Epatite B (vaccinarsi please!), ci sono poi la gonorrea (lo “scolo”) e la sifilide ed entrambe, anche nella malaugurata ipotesi di prenderle, sono curabili con degli antibiotici.

Liquido prespermatico

Viene prodotto dalle ghiandole di Littre e la sua funzione è di proteggere lo sperma (o meglio gli spermatozoi) dall’acidità  delle vie urinarie. Dunque è assolutamente normale il fatto che ci sia una fuoriuscita di questo liquido e non esiste alcun mezzo nà© per aumentare nà© per diminuire la sua quantità . Questa quantità  peraltro è molto variabile da persona a persona e, nella stessa persona, tende a diminuire con il ripetersi dei rapporti sessuali in un breve intervallo di tempo. Questo liquido è considerato a basso rischio di trasmissione dell’HIV ma può trasmettere altre malattie (sifilide, gonorrea, uretriti non gonococciche, citomegalovirus, epatiti, ecc) e per questo anche nei rapporti orali si consiglia l’uso del preservativo e, comunque, mai lo sperma in bocca.

Herpes genitalis

L’herpes genitalis è una infezione che dura tutta la vita (nel senso che il virus che la provoca vive nei nostri gangli nervosi ed ogni tanto, per molte e diverse cause, si mette in cammino e, dai gangli nervosi, scende attraverso i nervi fino ad arrivare sulla pelle e provocare i sintomi cioè le caratteristiche “bollicine” disposte a grappolo).

La trasmissione sessuale dell’ HSV 2 (cioè dell’herpes virus tipo 2, che è il principale responsabile della infezione, più raramente può essere provocato anche dall’HSV 1) avviene soprattutto quando il partner ha “le bollicine” ma continua anche quando non ci sono. Molte persone hanno l’infezione senza mai manifestare i sintomi. Dunque, in una coppia, è difficile stabilire chi ha infettato chi.

Il preservativo protegge ma se sono presenti i sintomi è meglio astenersi dai rapporti.

HPV e condilomi

Per l’HPV, cioè per il virus che provoca i condilomi, è possibile che questi si possano avere in bocca, ma questo vale specialmente per le persone che hanno un sistema immunitario molto compromesso (come per esempio per i malati di AIDS) quindi se uno/a ha mal di gola e linfonodi ingranditi deve pensare alla cosa più frequente e probabile, per esempio ad una faringite o una tonsillite o, se proprio si vuole pensare ad una malattia sessualmente trasmessa, ad una sifilide o ad una Gonorrea ma non certo ai condilomi.

Per quanto riguarda i condilomi non bisogna confondere due cose ben diverse: l’infezione è una cosa e la malattia è un’altra cosa. L’infezione da virus HPV una volta acquisita rimane per tutta la vita ed in questo senso è incurabile.
Questo non deve sorprendere visto che accade anche per molte altre infezioni virali per esempio per l’herpes.

I condilomi sono invece la manifestazione clinica (cioè la malattia) provocata dal virus e sono i condilomi (non il virus) che possono “regredire e sparire da soli” oppure rimanere visibili e persino aumentare di numero o di dimensione o ricomparire anche dopo averli curati.
L’HPV si trasmette con uno stretto contatto cutaneo cioè pelle-pelle durante il rapporto sessuale (anche senza penetrazione) e il preservativo non protegge completamente dall’infezione infatti impedisce il contatto con lo sperma ,ma non copre totalmente il pene ed i testicoli, inoltre anche le dita o i “giocattoli sessuali” possono trasmettere l’HPV, infine prima della penetrazione e quindi prima di indossare il preservativo il pene può toccare la pelle dell’altro partner.
Quindi in caso di presenza di papillomi ( su pene, vagina o ano) l’astinenza è l’unica scelta possibile per evitare di contagiare il partner.