Il discorso di Alessandra Cerioli alla cerimonia di chiusura

\"\"IAS 2011: il discorso di Alessandra Cerioli alla cerimonia di chiusura
By forumhivaids2011 On 22 luglio 2011

Il discorso è stato letto da Alessandra Cerioli in italiano e simultaneamente da Lella Cosmaro in inglese.
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Buonasera, grazie a tutti, grazie Bertran per l’introduzione. È per me un onore poter presentare il “Community Statement”

Forse è presto per trarre conclusioni, ma la conferenza IAS del 2011 probabilmente potrà essere ricordata come le conferenze di Vancouver nel 1996 e di Durban del 2000.

In questi tempi di ristrettezze economiche, siamo molto preoccupati per i tagli di bilancio che incidono sulla ricerca finanziata dalle istituzioni, quali NIH, ACTG, INSIGHT e HPTN, questo succede proprio quando questi network cominciano a fornire i più importanti risultati della ricerca.

In particolare siamo preoccupati per i finanziamenti europei alla ricerca. Negli ultimi anni la commissione europea è riuscita a investire cifre crescenti ma in assenza di una strategia a lungo termine coordinata e, in assenza di un istituto europeo di ricerca, i fondi stanziati non sono stanziati in modo efficace.

Il programma quadro della commissione europea va e viene, cambiando priorità ad ogni bando. Due collaborazioni, l’Europrise e il Neat, finiranno quest’anno e non saranno rifinanziate.

Ciò accade in un momento in cui gli studi presentati qui a Roma ci dicono che l’epidemia potrebbe vedere una fine, se fossero implementate le giuste strategie. Migliorare e implementare la prevenzione basata sulle terapie antiretrovirali necessita di ricerca aggiuntiva, e la ricerca per la cura definitiva richiede finanziamenti ulteriori.

Chiediamo alla commissione europea di rivedere la strategia di finanziamento della ricerca e di proporre una visione a lungo termine che andrà a beneficio dei cittadini europei e non solo.

I recenti successi riguardo ai microbicidi, PREP, Test and Treat e vaccini sono sviluppi incoraggianti nella ricerca sull’AIDS e ci fanno ottimisticamente sperare che l’epidemia possa essere rallentata in tutte le popolazioni e forse anche fermata.

Èdi fondamentale importanza che a questo punto non si precluda alcuna opzione nè strategia specifica perché non esiste ancora una via maestra. Abbiamo bisogno di ulteriori studi che indaghino le determinati epidemiologiche nelle popolazioni specifiche. Dobbiamo sviluppare gli approcci più efficaci per specifiche popolazioni sulla base di evidenze di costo-efficacia.

Sviluppare le ricerche più appropriate, migliorare la sorveglianza, intensificare le collaborazioni interdisciplinare ivi incluse quelle con la community e far confluire i risultati in modelli epidemiologici realistici. Questi aspetti costituiscono la chiave per il progresso futuro della scienza della prevenzione.

Chiediamo oggi più collaborazione e fondi , perché vogliamo diminuire le nuove infezioni e il costo delle terapie del domani.

Negli Stati Uniti, solo una persona con HIV su 5 ha viremia non rilevabile. In Italia, più del 50% dei late presenters ha meno di 50 CD4. In Ucraina, ogni anno 10.000 giovani muoiono di overdose poiché non esistono i programmi di prevenzione per l’overdose. In Russia, Africa e perfino negli Stati Uniti, le persone che più necessitano di terapie non le ricevono.

In Russia, non c’è accesso al metadone. Il programma di prevenzione più efficace per i tossicodipendenti per via iniettiva ossia la distribuzione di siringhe sterili – non viene messo in pratica in paesi in cui l’epidemia continua a diffondersi a velocità elevate. I programmi di riduzione del danno devono essere introdotti anche nelle carceri.

 

 

I governi si sono impegnati ad aumentare l’accesso alle terapie salvavita a 15.000.000 di persone entro il 2015. I governi devono trovare il metodo migliore per fornire la terapia alle persone fin dal giorno della diagnosi e rendere disponibile tutta la gamma degli strumenti di prevenzione alle popolazioni ad alto rischio di infezione. Tutto ciò aumenterà notevolmente il mercato delle industrie farmaceutiche. Care Industrie Farmaceutiche, dobbiamo rinegoziare i prezzi, se vogliamo che tutto ciò diventi una realtà.

Gli accordi di libero scambio, in via di negoziazione proprio in questi giorni da UE e dagli Stati Uniti, non devono limitare l’accesso ai farmaci generici ed economicamente sostenibili. È urgente che tutte le aziende farmaceutiche partecipino al Medicine Patent Pool. Questo produrrà vantaggi solo se tutte le aziende farmaceutiche vi aderiranno. Devono essere inclusi anche i paesi a reddito medio-basso.

Ci fa piacere che tante donne abbiano partecipato alla conferenza, sia come delegate, che come ricercatrici. Ringraziamo in modo speciale la UN Global Coalition on Women and AIDS, che ha consentito a 20 giovani donne provenienti da ogni parte del mondo di prendere parte alla loro prima conferenza.

Dobbiamo proseguire nell’impegno per far sì che noi donne siamo adeguatamente rappresentate all’interno delle sperimentazioni cliniche, in maniera proporzionale al nostro peso in questa pandemia.

È tempo che il Vaticano si unisca alla stragrande maggioranza degli stati membri delle Nazioni Unite dando la propria benedizione ai diritti sessuali e ai diritti riproduttivi delle donne, comprese le ragazze.

La Dichiarazione di Roma è il documento che la società civile italiana ha sottoscritto con oltre 100 firme al Community Forum del 12 luglio. In quell’occasione, il Ministero della Salute non si è presentato, ma inaspettatamente abbiamo avuto la sorpresa della visita del Ministro durante la plenaria di questa mattina.

Purtroppo, il Ministro ha deciso di darci solo un breve resoconto di storia dell’HIV senza offrirci un impegno significativo da parte del governo.

È giunta l’ora che l’Italia riconsideri l’HIV una priorità, sia a livello nazionale, che internazionale. L’Italia non è la sola a doverlo fare. I governi non devono dimenticare il dovere fondamentale di contribuire con le risorse necessarie a promuovere la salute di tutte le persone, anche durante le più dure fasi di crisi economica. Crediamo che prendersi cura della salute delle persone, si produrrà sviluppo economico. Ma il contrario non funziona!

Signor Berlusconi: mantenga la promessa e finanzi immediatamente il Fondo Globale per AIDS, Tubercolosi e Malaria!

Mi piace riprendere un concetto che Filippo von Schlosser ha usato nel suo discorso di apertura: quello del Rinascimento dell’impegno italiano sull’HIV. Molti ricercatori sono con noi per il Rinascimento dell’impegno nel nostro paese.

Speriamo che, quando tornerete a casa, troverete anche voi nuove energie e rinnovata dedizione per il lavoro che vi aspetta. Diamo vita al Rinascimento dell’impegno sull’HIV in ogni parte del mondo.Chiediamo ai nostri leader politici di assumersi la propria responsabilità etica e sociale, adottare una prospettiva più ampia, prendere parte al Rinascimento dell’impegno, per aiutarci a immaginare un futuro senza HIV!

Oggi siamo più convinti che mai che la nostra generazione può porre termine alla pandemia. Non ci sono più scuse per mancare questo obiettivo.

Grazie e Buon rientro a casa.

Fonte: Forumhivaids