Workshop-Conferenza Finale Progetto HIV-COBATEST

Pratiche di testing HIV community-based in Europa e in Italia.

Risultati del progetto HIV-COBATEST e riflessioni verso un approccio “community-based” e “peer-driven” in Italia e in Veneto

Il 16 settembre a Verona si terrà il Workshop-Conferenza nazionale del progetto europeo HIV-COBATEST (www.cobatest.org), di cui ARCIGAY – Associazione LGBT Italiana è partner collaborante. Il progetto nasce con l’obiettivo di favorire la diagnosi precoce dell’HIV e il collegamento all’assistenza attraverso l’attuazione e il miglioramento dei servizi e programmi CBVCT (Community-Based Voluntary Counselling and Testing) in Europa, sulla base delle pratiche esistenti.

CBVCT è qualsiasi programma o servizio che offre counselling e test HIV su base volontaria al di fuori delle strutture sanitarie convenzionali, progettato per rivolgersi a gruppi specifici all’interno delle popolazioni più a rischio e chiaramente adattato per quelle comunità e accessibile ad esse. Inoltre, questi servizi garantiscono la partecipazione attiva della comunità di riferimento, con il coinvolgimento dei suoi rappresentanti nella pianificazione o nell’attuazione degli interventi e delle strategie di testing HIV.

Il progetto HIV-COBATEST ha acquisito una conoscenza approfondita dei programmi e servizi CBVCT in diversi Paesi; ha identificato e descritto le buone pratiche sull’attuazione delle attività CBVCT; ha identificato un insieme di indicatori di base da usare per il monitoraggio e la valutazione delle attività CBVCT; ha stabilito una rete VCT community-based nella quale eseguire ricerche operative; ha valutato la fattibilità, l’accettabilità e l’impatto dell’introduzione delle tecnologie di test rapido per via orale nelle attività VCT community-based.

Già nel 2010 WHO Europe pubblicava un documento di policy sul test HIV (“Scaling up HIV testing and counselling in the WHO European Region”) che mirava ad aumentare l’accesso al test sia presso i servizi sanitari sia al di fuori di essi. In particolare si raccomandava “l’implementazione di approcci innovativi come servizi forniti in unità mobili, luoghi di frequentazione della specifica comunità, o tramite altre modalità di servizio all’esterno” rispetto alle strutture istituzionali sanitarie standard, e “la rimozione delle barriere legali e politiche alla implementazione di approcci innovativi e al coinvolgimento della società civile e delle organizzazioni community-based nell’offerta del test HIV”.

Ancora più chiaramente, WHO specificava che nel contesto di questo approccio, i test rapidi e l’offerta in setting non-medici e gestiti da pari (incluso il coinvolgimento di personale non sanitario) giocano un ruolo chiave, come complemento dell’offerta dei servizi sanitari istituzionali standard.

Molti Paesi europei hanno ormai chiare strategie di offerta community-based del test, gestita direttamente da associazioni, perfettamente integrata con l’offerta standard dei servizi sanitari. In Francia questa strategia è passata anche per una vera e propria riforma legislativa tutta centrata sull’offerta del test HIV rapido, anche in strutture non sanitarie e da parte di personale non medico. L’esperienza Francese di riforma sarà presentata nella conferenza.

In Italia è solo con il “Documento di consenso sulle politiche di offerta e le modalità di esecuzione del test per HIV in Italia” di giugno 2011, oggetto di intesa Stato-Regioni e della Relazione della Commissione Nazionale per la lotta contro l’AIDS 2009-2013, che si esplicita per la prima volta l’importanza di promuovere la “sperimentazione di programmi finalizzati a favorire l’accesso al test”, in particolare rivolta a gruppi di popolazione vulnerabili e a più alta prevalenza, tramite “l’esecuzione di prelievi e/o test rapidi anche al di fuori delle strutture sanitarie”.

Vincoli normativi, mentalità e pratiche istituzionali consolidate rendono tuttavia questo approccio ancora embrionale e per nulla sistematizzato in Italia. Il workshop-conferenza nazionale di HIV-COBATEST sarà un’occasione per fare il punto sulla situazione italiana nel quadro europeo e ipotizzare percorsi nuovi a livello nazionale e regionale.

Siete caldamente invitati a partecipare.

Con preghiera di diffusione.

 

PROGRAMMA:

11:30: Saluti autorità (Chiara Bovo – Direttore Sanitario ULSS20)

11:40: Pratiche di testing HIV community-based in Europa: risultati del progetto HIV-COBATEST (Michele Breveglieri / Martina Furegato, Ufficio Relazioni Internazionali – ULSS20)

12:00: Il Documento Nazionale di Consenso sull’HIV e il progetto di sperimentazione di interventi dell’offerta attiva del test rapido salivare: primi passi verso un approccio community-based (Massimo Oldrini – LILA – Presidente Consulta Nazionale associazioni lotta all’AIDS)

12:20: L’implementazione del Documento Nazionale di Consenso in Veneto: strategie di diffusione del test (Giuseppina Napoletano – Responsabile UOS Epidemiologia e Profilassi delle Malattie Infettive – ULSS20)

12:40: I dati epidemiologici HIV in Italia e in Veneto: bisogni di prevenzione e diagnosi precoce nella popolazione generale e nelle popolazioni più a rischio (Oliviero Bosco – Gruppo C/Centro di Medicina Comunitaria – ULSS20)

13:00 – PAUSA PRANZO

14:00: Esperienze di eccellenza in Europa nell’approccio community-based: il caso portoghese (Ricardo Fuertes – GAT Portugal/Checkpoint LX Lisboa – presentazione in inglese)

14:20: Esperienze italiane di strategie community-based: il progetto Checkpoint a Bologna. (Sandro Mattioli – PLUS-Persone LGBT sieropositive Onlus)

14:40: Il test rapido in un’ottica community-based: esperienze pilota di modelli diversi a Verona (Massimiliano Lanzafame – Malattie Infettive Ospedale Borgo Roma / Michele Breveglieri – Segretario Nazionale Arcigay)

15:00: L’accesso anonimo e gratuito allo screening HIV ed MTS: ragioni, difficoltà e vantaggi di un’esperienza pluriennale. (Oliviero Bosco – Gruppo C/Centro di Medicina Comunitaria – ULSS20)

15:20: La riforma legislativa francese sui test rapidi HIV in un’ottica community based (Francesca Belli – AIDES France)

15:40 Coffee Break

16:00 – 17:00: Tavola rotonda: quali i vincoli e le prospettive concrete di collaborazione tra istituzioni e associazioni per un approccio community-based nel test HIV in Italia e in Veneto?

 

Michele Breveglieri
Segretario Arcigay – Associazione LGBT Italiana

mail: segretario@arcigay.it

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