Trapianto di polmoni su persona con HIV

    ROMA – E’ stato eseguito per la prima volta al mondo un trapianto di polmoni su un paziente sieropositivo al virus dell’Aids. L’intervento è stato realizzato all’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (Ismett) di Palermo che ne ha dato notizia.
“Si tratta – sottolinea Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti – di un evento importante per il progresso del mondo dei trapianti”. Ad essere sottoposto al delicato intervento, riferisce l’Ismett, un paziente adulto affetto da insufficienza respiratoria terminale e infezione da Hiv. Il trapianto bipolmonare è stato eseguito nei giorni scorsi dall’equipe guidata da Bruno Gridelli, direttore medico-scientifico di Ismett.

    “L’intervento di trapianto bipolmonare non ha presentato particolari problemi e il decorso post-operatorio è eccellente”, afferma lo stesso Gridelli sottolineando che “il primo trapianto di polmone in un paziente Hiv conferma l’ eccellente livello che la trapiantologia ha raggiunto nel nostro Paese grazie al lavoro in comune di tanti professionisti della salute”. Fino ad oggi, ricorda quindi l’Ismett, in Italia e nel resto del mondo erano stati eseguiti in pazienti sieropositivi trapianti di fegato, rene e rene-pancreas.


Il trapianto rientra nel programma sperimentale avviato in Italia nel 2002 da Centro Nazionale Trapianti (Cnt) e Commissione Nazionale Aids. Dall’avvio del programma in Italia sono stati eseguiti 48 trapianti di fegato, due trapianti di rene-pancreas e un trapianto di rene. A ricevere il doppio trapianto di polmone è stato un uomo con insufficienza respiratoria terminale e infezione da Hiv. Le indagini svolte dallo scorso anno dall’equipe multidisciplinare dell’Ismett avevano confermato l’indicazione al trapianto polmonare e il rispetto dei criteri di inserimento in lista previsti dal programma sperimentale di trapianto di fegato, rene e rene-pancreas in soggetti con infezione da Hiv. Il trapianto di polmoni rappresentava la sola possibilità  per il paziente, le cui funzioni respiratorie, rileva l’Ismett, “erano gravemente compromesse” e “la sua aspettativa di vita era molto breve”. Il trapianto è stato autorizzato dal Comitato etico dell’Ismett e poi dal Centro Nazionale Trapianti. L’intervento à© stato eseguito dal direttore scientifico dell’Ismett, Bruno Gridelli, Alessandro Bertani, Giuseppe D’Ancona e Antonio Arcadipane. Attualmente il paziente è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ismett e, rileva l’Ismett, il decorso post operatorio è buono. “La possibilità  di trapiantare anche pazienti sieropositivi deriva da una nuova classe di farmaci estremamente efficaci per il trattamento dell’infezione dell’Hiv”, rileva l’infettivologo Paolo Grossi, dell’ università  dell’Insubria, coordinatore delle attività  infettivologiche dell’Ismett e membro della Consulta Nazionale per i Trapianti.